Un blitz della polizia nella notte a Birmingham, che ha portato a 7 arresti, le attività del Parlamento britannico che riprendono già oggi, la metropolitana (la famosa tube londinese) perfettamente in funzione (salvo la chiusura della stazione di Westminster). Benché con paura e tensione, il giorno dopo l’attentato terroristico (che ha colpito Londra nel cuore) la città ancora ferita non china la testa di fronte alla paura.
“Domani il Parlamento si riunirà come sempre, svolgeremo le nostre attività, trascorreremo la nostra giornata come sempre, e tanti visiteranno la nostra città, continueranno a camminare per le strade e la nostra vita proseguirà nella normalità. Non cederemo mai al terrore. Non permetteremo mai alle voci della violenza di sconfiggerci”
Queste le prime parole di Theresa May, primo ministro britannico, dopo aver appreso dell’attentato che ha colpito proprio sotto il Big Ben, simbolo di Londra nel mondo. “Non ci faremo intimidire dal terrorismo”, le fa eco il sindaco Sadiq Khan.
Londoners will never be cowed by terrorism. pic.twitter.com/LTLhgZ7OLQ
— Sadiq Khan (@SadiqKhan) 22 marzo 2017
Il bilancio dell’attentato a Westminster
Al momento in cui scriviamo, fonti ufficiali di Scotland Yard parlano di 4 morti (incluso l’attentatore) e 29 feriti, sette dei quali in condizioni definite “critiche” dai medici. Nell’attentato hanno perso la vita un’insegnante 43enne, Aysha Frade, un uomo di 55 anni e il poliziotto aggredito dall’attentatore a colpi di lama.
Si tratta di Keith Palmer, 48 anni di cui 15 con indosso la divisa della Polizia. Si tratta dell’uomo che il vice ministro degli Esteri Tobias Ellwood (ex ufficiale dell’Esercito britannico) tenta inutilmente di rianimare con la respirazione bocca a bocca nella foto che ha fatto il giro del Web e che è diventata l’immagine emblematica di quanto accaduto ieri a Westminster.
La violenza dell’agguato si riassume in un’altra immagine simbolo: quella della donna che precipita dal ponte di Westminster e finisce nel Tamigi. Non ha perso la vita ma è gravemente ferita.
Tra i feriti ci sono anche due nostri connazionali italiani: una ragazza bolognese a Londra per lavoro, che è stata subito dimessa, e una donna romana in vacanza. Quest’ultima, colpita dal suv dell’attentatore, ha dovuto subire un intervento chirurgico alla caviglia per una frattura.
Solo per un “miracolo” – come lo definisce Maurizio Stecca, oro olimpico nel pugilato a Los Angeles nel 1984 – sono incolumi gli atleti dell’Italia Thunder, in Inghilterra per la sfida contro i British Lionhearts. “Tutto è successo a 10 metri da noi – racconta Stecca – ci è sembrata la scena di un film.
L’operazione a Birmingham
Sebbene non arrivino conferme ufficiali, l’operazione di questa notte che ha isolato Birmingham e ha portato all’arresto di sette persone sarebbe legata all’attentato di Westminster. Proprio da quell’area di Londra potrebbe essere stato affittato il suv che ha seminato il terrore alle 14:40 del 22 marzo 2017 (a un anno preciso dagli attentati di Bruxelles).
Intanto la Polizia britannica chiede ai media di non rivelare l’identità dell’attentatore. Dell’uomo, di cui sono circolate alcune immagini dopo essere stato colpito a morte da due agenti, per ora si conoscono solo i tratti somatici (“asiatico” di grossa stazza e con barba). Mark Rowley, vicecapo della polizia londinese, ha dichiarato:
“Riconosco che i media stanno facendo progressi verso l’identificazione dell’attentatore. Continuo a chiedere che questo nome non venga pubblicato mentre siamo in una fase così delicata delle nostre indagini, e mentre continuiamo a condurre arresti e perquisizioni”
Sulla matrice terroristica dell’attentato sembrano non esserci dubbi, mentre la dinamica (che ricorda quella dell’attentato sulla Promenade Des Anglais di Nizza) farebbe pensare a quella jihadista. Ma non vi è ancora nessuna conferma in merito.
I fatti
Alle 14:40 un uomo si è lanciato contro i passanti con un suv sul Ponte di Westminster, una corsa folle terminata quando il veicolo si è schiantato contro il cancello dell’Houses of Parliament (il Palazzo di Westminster in cui hanno sede le due camere del Parlamento del Regno Unito, sulla sponda nord del Tamigi). L’attentatore è sceso dall’auto brandendo due grossi coltelli e si è diretto verso il Parlamento. Mentre proseguiva il suo percorso ha accoltellato ripetutamente l’agente Keith Palmer per poi essere ucciso da altri due poliziotti.