Il lettore alla ricerca di una storia alla “Chocolat”, l’iconico film con Juliette Binoche e Johnny Depp potrebbe restare deluso.
O forse no, se si lascia trasportare dalla capacità di Giovanni Criscione di trasformare i saggi storici in percorsi emozionali, che mostrano in trasparenza e con estrema fluidità i sentimenti che anche i documenti apparentemente più freddi, come ad esempio gli atti notarili, possiedono per loro stessa natura.
La passione e la grande competenza di Criscione, il metodo di ricostruzione storica hanno portato alla seconda edizione del volume “L’antica dolceria Bonajuto. Storia della cioccolateria più antica di Sicilia” (Ed. Rubettino), a grande richiesta dei lettori, rimasti orfani per dieci lunghi anni di un pezzo di storia legato al cibo degli dei e ad uno dei pilastri culturali della terra di Sicilia, la tradizione gastronomica e la specialità tra le più famose ed amate, il cioccolato di Modica.
Il libro può essere letto da diversi punti di vista, suggerendo profondi spunti di riflessione da qualsiasi angolazione, perchè l’intento di Criscione è raccontare non solo l’epopea della bottega storica, ma un pezzo di Sicilia: la cioccolateria di Antica Dolceria Bonajuto, a Modica, considerata la più antica della regione e tra le più antiche d’Italia.
Criscione coniuga così la storia familiare, aziendale e territoriale, dando vita a un ritratto che cattura i sapori, le tradizioni e la resilienza di un’azienda che ha fatto del cioccolato il prodotto di punta, intorno al quale ruotano ed emergono i protagonisti delle vicende umane ed aziendali raccontate nel libro.
L’identità, l’appartenenza, il legame col territorio si fondono con l’accurata ricostruzione storica e l’analisi delle fonti, la centralità dell’azienda che diventa protagonista della narrazione soddisfano i lettori alla ricerca del “case study” di un’azienda storica (che rende il volume adatto agli studenti di economia aziendale e non solo, anche nelle scuole superiori, ndr), ma anche gli amanti della gastronomia, gli appassionati di cioccolato e quanti vogliono conoscere la storia di uomini e donne che hanno saputo dare vita, con coraggio e lungimiranza ad una realtà di assoluta eccellenza con dinamiche a tratti sorprendenti per un’ impresa artigiana.
La narrazione parte dalle origini: la famiglia Bonajuto, la Contea di Modica, l’economia locale, le difficoltà di zona. L’autore mostra come, già nei primi anni dell’Ottocento, si investisse nella lavorazione del cacao e nella dolceria, anticipando ciò che poi sarebbe diventato un marchio identitario. Attraverso generazioni, successi e crisi, innovazione e tradizione, la Bonajuto diventa simbolo di artigianalità e qualità.
Una parte significativa è dedicata al legame tra azienda e territorio: il cioccolato di Modica, con la sua lavorazione lenta, a freddo, con la presenza di cristalli di zucchero, è spiegato come prodotto d’eccellenza legato a tecniche antiche e a saperi tramandati. Criscione racconta quanto la famiglia abbia saputo guardare avanti pur restando ancorata alle radici: l’abilità di innovare (nella comunicazione, nel mercato), senza tradire la qualità.
Una testimonianza viva di come una bottega possa diventare un marchio ma anche, e soprattutto, un pezzo di cultura.
