Si terrà a Torino il prossimo Congresso Nazionale Forense, appuntamento di riferimento per l’avvocatura italiana, promosso dal Consiglio Nazionale Forense. In programma dal 16 al 18 ottobre 2025, il Congresso riunirà avvocati, magistrati, studiosi e rappresentanti delle istituzioni per confrontarsi sul futuro della giustizia e del ruolo dell’avvocatura nel Paese.
Tema centrale di questa edizione sarà “L’ Avvocato nel futuro. Pensare da Legale, agire in Digitale“. In particolare, gli argomenti che saranno trattati riguardano l’intelligenza artificiale ed esercizio della professione forense, l’ Avvocato nel processo e nelle attività non giudiziali, e nuovi ambiti di consulenza legale: una riflessione che attraversa il presente dell’ordinamento giuridico italiano e pone interrogativi urgenti su accesso alla giustizia, riforme legislative e diritti fondamentali.
Il Congresso non si pone soltanto come un momento di analisi tecnica e politica, ma è anche un’occasione per riaffermare il valore costituzionale della professione forense, sempre più al centro delle trasformazioni sociali e istituzionali. In programma anche tavole rotonde, workshop e interventi dei massimi rappresentanti dell’Avvocatura e della Giustizia italiana.
Torino sarà dunque il palcoscenico del confronto che guarda al futuro della professione e della giustizia ed attende i delegati dei diversi Consigli dell’Ordine. A Napoli è già in pieno svolgimento la campagna elettorale dedicata agli avvocati e nella serata di ieri è stata presentata, presso l’Hotel Palazzo Alabardieri, la lista “Toga e Futuro“, composta da 18 professionisti appartenenti al foro partenopeo, alcuni dei quali molto giovani ma già attivi nella vita politica forense. Livenet News ha intervistato l’avvocato Pasquale Altamura, capolista della compagine che annovera tra i candidati la ex presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Immacolata Troianiello.
D: “Toga e Futuro”, due termini che si fanno portatori di quali valori?
«La denominazione dell’aggregazione che abbiamo scelto per questa competizione elettorale, che ci vede impegnati nelle elezioni per il Congresso Nazionale Forense di Torino, è stata una scelta mirata a non tradire quella che è la tematica centrale del Congresso. Si tratta infatti di temi legati alle problematiche connesse all’intelligenza artificiale e all’applicazione sempre più diffusa del processo telematico.
“Toga” perché non rinneghiamo la nostra identità di avvocati; “Futuro” perché è lì che siamo proiettati, verso un’intelligenza artificiale che non deve colmare le lacune della preparazione dell’avvocatura, ma rappresentare uno strumento di supporto.
Vogliamo un’avvocatura indipendente, preparata, capace di utilizzare l’intelligenza artificiale come uno strumento al proprio servizio.»
D: Per quanto riguarda invece l’avvocatura reale, quella al di fuori dell’intelligenza artificiale, quali sono le istanze di cui la vostra lista si fa portavoce?
«Si rende sempre più necessario un aggiornamento professionale, soprattutto per quelle categorie di colleghi che, anche per motivi anagrafici, non sono particolarmente avvezzi alle dinamiche del processo telematico.
Essere competitivi oggi, non solo sul mercato nazionale ma anche su quello internazionale, significa avere un bagaglio di competenze che consenta di padroneggiare gli strumenti digitali.
Il nostro programma prevede dunque iniziative mirate a favorire la formazione in tal senso, soprattutto per quella parte dell’avvocatura che non è abituata all’utilizzo delle tecnologie.»
D: Uno dei temi più sentiti, soprattutto in questo momento storico per l’avvocatura, è la sostenibilità della professione. Molti avvocati si trovano in difficoltà economiche tali da dover rinunciare al proprio percorso professionale, nonostante anni di studio e sacrifici. Come si pone “Toga e Futuro” rispetto a questa tematica?
«Sostanzialmente con due interventi principali: il primo riguarda l’abbassamento degli oneri previdenziali, soprattutto per le categorie più deboli. Oggi, sostenere il peso della contribuzione previdenziale è quasi impossibile per una larga fetta dell’avvocatura, in particolare nel Mezzogiorno.
Il secondo intervento riguarda la creazione e la codificazione di nuove figure professionali e nuove forme di aggregazione. Accanto alle già note figure giuridiche – come le associazioni tra professionisti e le società tra avvocati – proponiamo l’introduzione di un terzo genus, ovvero il network, o “studio diffuso”.
Questa proposta ha già suscitato grande interesse ed è attualmente oggetto di una mozione che, se eletti, presenteremo al Congresso di Torino.»
D: L’ultima domanda riguarda la forte presenza femminile nella vostra lista. L’avvocatura parla sempre più al femminile?
«Assolutamente sì, e non si tratta di un fenomeno circoscritto solo all’avvocatura. Noi ne siamo orgogliosi e abbiamo prestato molta attenzione alla composizione della nostra lista: il numero di avvocatesse è superiore a quello degli avvocati, proprio perché crediamo fermamente nell’inclusione e, soprattutto, nel concetto di pari opportunità.
Vogliamo dare voce alle fasce meno rappresentate della nostra categoria professionale.»
N.d. R.: Livenet News vuole essere luogo di confronto costruttivo, in quanto riteniamo che la giustizia sia un elemento fondamentale per la costruzione di una cittadinanza consapevole ed informata: siamo a disposizione anche delle altre liste per avviare un proficuo dibattito sui temi più caldi riguardanti il sistema giudiziario italiano.