Caseifici nell’occhio del ciclone, il marchio DOP sistematicamente contraffatto, latte vaccino aggiunto a quello di bufala, adulterazione attraverso l’utilizzo di soda caustica. Un vero terremoto che coinvolge uno dei prodotti più amati e richiesti della filiera campana: la mozzarella. Mozzarelle così prodotte sono state poi consumate in tutta Italia e – addirittura – spedite negli Stati Uniti.
Quaranta finanzieri della Compagnia di Marcianise dalle prime luci dell’alba hanno dato vita a un’operazione che ha portato alla notifica di 10 provvedimenti cautelari e al sequestro di tre aziende al centro delle indagini: Casearia Sorrentino di Santa Maria la Carità (Napoli), Caseificio San Maurizio di Frattaminore (Napoli) e Orta Di Atella (Caserta) e Bellopede & Golino di Marcianise (Caserta). Il valore stimato del sequestro è di circa 10 milioni di euro.
Mozzarella contraffatta, ecco cosa hanno scoperto gli investigatori
Le evidenze raccolte dalle Fiamme Gialle (grazie all’ausilio dell’Asl) descrivono un “vero e proprio sistema criminoso finalizzato all’adulterazione di prodotti lattiero-caseari e alla contraffazione della denominazione di origine delle mozzarelle di bufala campana attraverso l’uso nel ciclo produttivo di un additivo non autorizzato, nonché il mancato rispetto dei vigenti protocolli sanitari a tutela dei consumatori e delle indicazioni tecniche del disciplinare del consorzio di tutela del marchio D.O.P. della mozzarella di bufala campana“.
Ma cosa hanno scoperto gli investigatori? Erano principalmente due le pratiche fraudolente che avrebbero messo in atto i produttori. Per abbassare il livello di acidità del latte – che può aumentare quando il latte è vecchio o conservato in scarse condizioni igieniche – utilizzavano soda caustica. Più precisamente, il latte che così avrebbe “trattato” la Casearia Sorrentino veniva rivenduto ai caseifici San Maurizio e Bellopede che – sempre secondo i finanzieri – sapevano di acquistare latte adulterato e lo utilizzavano miscelato a quello nuovo nei normali processi produttivi.
La seconda e, forse, più grave condotta fraudolenta è invece legata all’acquisto – tramite un intermediario – da parte del caseificio Bellopede di latte crudo proveniente da allevamenti di San Potito Sannitico non indenni da tubercolosi bovina.
Mozzarella contraffatta, le misure cautelari
Oltre al sequestro delle tre aziende coinvolte – e affidate ora a un’amministratore giudiziario – sono state notificate misure cautelare nei confronti di dieci individui. I cinque amministratori delle aziende coinvolte sono stati posti agli arresti domiciliari. Quattro membri di una famiglia di allevatori e un intermediario sono stati interdetti per sei mesi dall’esercitare l’attività imprenditoriale.
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