OPERAZIONE LABIRINTO, TERREMOTO A ROMA: INDAGATO PARLAMENTARE

by Redazione
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Nucleo Speciale Polizia Valutaria operazione Labirinto

Oltre 50 indagati, 24 arrestati (tra custodia cautelare in carcere e ai domiciliari), cinque misure interdittive, 1 milione e 200mila euro circa di beni sequestrati, centinaia di finanzieri impegnati dalle prime luci dell’alba in numerose perquisizioni: sono i numeri dell’operazione Labirinto. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Roma e si inquadrano nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica della capitale.

OPERAZIONE LABIRINTO, L’EVOLUZIONE

Le investigazioni degli uomini del Nucleo Speciale Polizia Valutaria della Guardia di Finanza partono da numerosi segnalazioni di operazioni sospette riconducibili a un professionista, un noto consulente tributario romano. Nelle disponibilità dell’uomo, secondo le Fiamme Gialle, un “labirinto di società” che “movimentavano grandi somme di denaro tra conti correnti aziendali e personali” (si legge in una nota rilasciata dai finanzieri).

Da lì sono partite le indagini che hanno portato all’Operazione Labirinto. Secondo quanto accertato dalla Finanza, sarebbe esistita una struttura imprenditoriale illecita. Questa struttura avrebbe mosso almeno 10 milioni di euro, il tutto per evadere e “costruire riserve occulte”. Tantissime fatture false e una “galassia di società cartiere” avrebbero permesso ciò. Il sodalizio sarebbe riuscito a ottenere appalti di fornitura per enti pubblici e, forse, anche per alcuni ministeri.

Inoltre, per rendere più “abbordabili” eventuali controlli fiscali l’uomo al centro delle indagini si sarebbe avvalso di due dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Roma arrestati in queste ore.

OPERAZIONE LABIRINTO, IL FACCENDIERE E IL PARLAMENTARE

Secondo indiscrezioni riportate da La Repubblica, l’uomo chiave dell’intera macchina sarebbe Raffaele Pizza. Fratello dell’ex sottosegretario Giuseppe Pizza, l’uomo sarebbe per gli investigatori “lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici, svolgendo un’incessante e prezzolata opera di “intermediazione” nell’interesse personale e di imprenditori interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche”.

Nelle indagini, risulterebbe coinvolto anche un parlamentare. Il politico, avvocato di professione, avrebbe attivamente coadiuvato il Pizza nell’attività di intermediazione illecita.

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