CAMORRA, DECAPITATO IL CLAN PUCA: PROGETTAVANO OMICIDIO DI UN CARABINIERE (Video)

by Redazione
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Operazione anticamorra nell’area vesuviana dell’hinterland partenopeo: dalle prime ore dell’alba, i militari dell’Arma del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sette indagati, ritenuti dagli inquirenti a vario titolo contigui o appartenenti al clan Puca.

Tra i loro piani per il futuro, ci sarebbe stato anche l’omicidio di un carabiniere che indagava su di loro. Ipotesi da brividi, ed è solo una delle risultanze delle indagini condotte dai militari e coordinare dalla DDA di Napoli.

Durante le operazioni, i carabinieri hanno rinvenuto armi e munizioni (tra cui due Uzi e una mitragliatrice da guerra M12) oltre a denaro contante.

Arresti clan Puca, le indagini

Le indagini – coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea – si sono articolate tra Sant’Antimo (feudo dei Puca), Grumo Nevano e Roma. Decisive le intercettazioni telefoniche e ambientali e le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, anche tra quelli intranei al clan Puca.

I carabinieri hanno identificato, tra l’altro, due presunti mandanti dell’omicidio di Francesco Verde “’o negus” e del ferimento di Mario Verde ’o tipografo”. I due – bersagli di un agguato a Casandrino (Napoli) nel dicembre del 2007, erano considerati capo ed esponente di punta del clan Verde, clan di camorra rivale dei Puca.

In manette sono finiti sette uomini sospettati di essere a vario titolo referenti, coordinatori, sicari, estorsori, spacciatori – secondo gli investigatori in pratica il vertice del clan Puca il cui fondatore Pasquale Puca, detto “‘o minorenne” è attualmente in carcere in regime di 41 bis. Ognuno – secondo le ipotesi investigative – con un ruolo ben preciso e un settore di interesse. Ipotesi investigative che se confermate sarebbero l’ennesima testimonianza della longa manus del clan di camorra su quasi ogni attività illecita nel triangolo Casandrino – Sant’Antimo – Grumo Nevano, dallo spaccio di sostanze stupefacenti al racket delle estorsioni.

Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di omicidio premeditato, porto e detenzione illegale d’armi, gestione del gioco clandestino e partecipazione ad associazione di stampo camorristico.

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