Ancora un atroce delitto che finisce sotto la voce “femminicidio“, e a praticamente 24 ore di distanza dall’omicidio di Michela Baldo: a morire sotto i colpi di chi un tempo la amava è Alessandra Maffezzoli, maestra 46enne residente a Pastrengo, nel Veronese. Avrebbe confessato nella notte, difatti, il suo ex convivente Jean Luca Falchetto. L’emergenza violenza sulle donne esplode, in pochi giorni, in tutta la sua drammaticità: un’escalation che ha visto nell’omicidio di Sara Di Pietrantonio il suo momento, forse, più cruento. La donna uccisa stanotte lascia due figli, uno dei quali ancora minorenne: entrambi vivevano con lei ma non erano in casa quando si è consumato il delitto.
ALESSANDRA MAFFEZZOLI, LA RICOSTRUZIONE DEL TRAGICO OMICIDIO
Del caso si occupano i Carabinieri di Peschiera. Jean Luca Falchetto, che ha 53 anni ed è barista, e Alessandra Maffezzoli erano ex conviventi: in questo momento non è ancora ben chiaro cosa possa aver scatenato la follia omicida dell’uomo. Secondo le prime ricostruzioni dei militari dell’Arma, la donna sarebbe stata più volte pugnalata e, infine, colpita con un vaso in testa. La presunta dinamica sembra raccontare quindi di una violenza inaudita e inspiegabile.
I Carabinieri sono accorsi a casa della donna, in via Maggiore Alessandro Negri di Sanfront, dopo la chiamata di un vicino di casa allarmato dalle urla provenienti dall’appartamento. Al loro arrivo, hanno trovato la donna ormai morta e, sempre su suggerimento del vicino (fonte: Repubblica) si sono messi sulle tracce dell’auto dell’ex, una Lancia color bianco. Il Falchetto avrebbe cercato riparo in un albergo di Castelnuovo ma il suo arrivo ha allarmato il portiere della struttura che a sua volta avrebbe allertato le forze dell’ordine. Sembra, inoltre, che prima di essere bloccato, Falchetto abbia provato a suicidarsi gettandosi nel lago.
Nella notte, dopo l’arresto, l’uomo condotto in caserma avrebbe confessato davanti al magistrato l’omicidio di Alessandra Maffezzoli.