Hanno detto addio al PD alcuni membri campani del partito con una lettera pubblica indirizzata al Segretario Nazionale del PD e Premier Matteo Renzi, ad Assunta Tartaglione, segretario regionale del PD Campania e a Venanzio Carpentieri, segretario provinciale del PD Napoli.
ADDIO AL PD: LA LETTERA
“Ci imbarazzano le contorsioni etiche del gruppo dirigente nazionale rispetto a Napoli e alla gestione del post- primarie, ma anche alla scelta di chiedere ai nostri elettori di non andare a votare al referendum sull’ estensione delle concessioni per le attività estrattive (trivelle): sono il segno tangibile di una modificazione genetica di questo partito, ormai conclamata”.
“Per noi è impossibile anche solo continuare a militare nel partito, né tantomeno, per altri, continuare a mantenere ruoli o posizioni di prestigio per affezione sentimentale ad una tradizione culturale e a valori che ormai vengono costantemente traditi nella prassi.”
E’ quello che si legge nella lettera di dimissione che hanno firmato Paola De Gennaro (Direzione regionale del PD Campania), Prof. Nazario Malandrino (delegato Regionale Assemblea Costituente PD Campania e cofondatore gruppo PD Consiglio VI Municipalità di Napoli), Antonello Simeoli (Consigliere della V municipalità Napoli, Pres. Commissione Lavori Pubblici e Viabilità) e Nino Simeone (Commissario provinciale di Garanzia PD Napoli).
Addio al PD, in un contesto post primarie di Napoli che ha reso- se è possibile- ancora più tesi i conflitti all’interno del PD e che ha visto anche altri membri lasciare il partito in favore però del centrodestra con Lettieri.
UNA NUOVA PIATTAFORMA
“Abbiamo inaugurato da qualche giorno la piattaforma socialdema.org e il gruppo Facebook “Noi cambiamo strada” uno spazio a disposizione per quelli come noi che vorrebbero avere (o riavere) un luogo dove discutere, dove immaginare un futuro imminente possibile e costruire una nuova prospettiva augurabile”-spiegano Paola De Gennaro e Nino Simeone-“per sperimentare nuovi temi come la semplificazione del linguaggio nell’era dei social e le alternative della partecipazione democratica tra primarie e cinque stelle” aderendo allo spazio pubblico di Agorà Dema per rilanciare l’idea di un nuovo Laboratorio politico meridionale.
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