Le squadre entrano in campo, salutano il pubblico, i capitani si avvicinano all’arbitro e si scambiano… i libri. L’iniziativa – che spiegano gli organizzatori “è senza retorica alcuna” parte da Scampia, il quartiere di Napoli diventato tristemente famoso per le due faide di camorra che hanno visto protagonisti i Di Lauro e gli scissionisti.
La squadra dell’Oratorio Don Guanella di Scampia, che è presieduta da un prete impegnato da anni nella riqualificazione culturale e sociale della periferia come don Aniello Manganiello, ha deciso così di dare un forte segnale sulla linea di “Scampia non è solo Gomorra”. C’è l’ormai famosa “altra faccia” fatta di cultura, di riscatto, di legalità. E ne è una dimostrazione la Marotta&Cafiero editori, casa editrice che proprio da Scampia è partita con un importante progetto di divulgazione culturale e impresa sul territorio e che ora è promotrice di questa lodevole iniziativa.
Il primo libro-gagliardetto scambiato
Chi ha dimestichezza con le categorie minori del calcio sa che alcuni campi di categoria Promozione o Eccellenza sono potenzialmente esplosivi, barlumi di sport e dei suoi valori in quartieri ad alto rischio. Più di una volta, una trasferta in uno di questi luoghi per i giovani atleti è accompagnata da “timore”, ed è proprio quel timore immotivato che a Scampia vogliono combattere. Il primo libro portato in campo dal capitano Giuseppe Sbrescia ai rivali di gioco della Puteolana 1902 è Ecomafie, un testo che, spiegano gli organizzatori in una nota: “sembra voler dire, in questo momento così difficile dal punto di vista ambientale per i cittadini di Scampia, costretti a respirare aria contaminata dai roghi tossici, che la cittadinanza non si arrende e racconta, promuove e denuncia anche attraverso una semplice partita di pallone“.