La macchina dei soccorsi continua a lavorare senza sosta, a pochi metri dal luogo della strage treni è stato allestito una sorta di ospedale da campo. La magistratura apre un fascicolo per omicidio colposo plurimo, mentre gli esponenti delle istituzioni esigono chiarezza. Per la Puglia e per l’Italia intera oggi è il giorno del dolore. Si piangono (ad ora) 27 morti e 50 feriti al momento, in un inferno di afa e lamiere. La domanda è: perché?
STRAGE TRENI IN PUGLIA: come è accaduto?
Oggi è anche il giorno del “Si poteva evitare”. Al TG Zero di Radio Capital, un esponente sindacale (Michele Formisano, dell’Orsa) racconta: “I treni sulla tratta Andria – Corato non potrebbero circolare: lo fanno solo in funzione di una deroga che durava da anni”. La deroga, racconta, era concessa da anni per lavori di ammodernamento che però non sarebbero mai partiti.
Su quella tratta a binario unico i sistemi di sicurezza automatici non esistono. Si sarebbe andati avanti con un sistema di segnalazione telefonico. Il sistema (lo spiega bene Repubblica in questo articolo) è quello del blocco telefonico. Corato e Andria comunicano con un macchinario datato che invia fonogrammi tra le due stazioni. L’ok va dato con paletta verde: quando un convoglio impegna il binario unico l’altro si ferma in stazione. Poi parte la comunicazione. Va avanti così da tempo; ieri, invece qualcosa è andata storto.
Niente hanno potuto fare i macchinisti alla guida dei treni. Viaggiavano a velocità sostenuta (80/90 km orari) e l’incidente si è verificato subito dopo una curva, con le relative condizioni di visibilità limitate. Mancavano i sistemi automatici di controllo, fonti dicono che il 98 percento della rete ferroviaria italiana ne è munita. Il tratto dove si è consumata la strage treni faceva parte del restante due percento.
STRAGE TRENI IN PUGLIA: il doppio binario
Si continua a indagare per stabilire se tutto sia riconducibile all’errore umano. Praticamente una certezza: nulla lascia pensare a un guasto. Bisogna ora accertare chi abbia responsabilità di questo disastro.
Certo è che ha il sapore della beffa sapere oggi che il Scmt (sistema di controllo marcia treno) mancherebbe solo su questa tratta a binario unico. C’era una delega dell’Ustif che concede a Ferrovie Nord Barese una delega fino a dicembre 2017 (fonte: Repubblica).
Il binario unico sarebbe dovuto diventare, inoltre, un doppio binario. Il piano in cui rientra questo intervento è pronto dal 2012, i fondi provenienti dall’Unione Europea. Il giorno 1 luglio 2016 sarebbe dovuto scadere il termine per la gara d’appalto, data prorogata al 19 luglio 2016. Il bando per il doppio binario da Ruvo ad Andria Sud è finanziato per 31 milioni di euro dalla Regione.
Tutto troppo, troppo tardi.