Seimila euro per ripartire… da Troisi e Noschese

by Redazione
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Seimila euro, è questo il budget quantificato per restituire un’opera di street art vandalizzata lo scorso ottobre da ignoti. Non una qualunque: a essere sfregiati dalla mano degli incivili sono due volti amatissimi, come quelli di Alighiero Noschese e – soprattutto – Massimo Troisi, proprio nella città in cui il mai troppo compianto artista napoletano affonda le sue radici.

Il progetto di crowdfunding è targato Meridonare e sarà possibile sostenerlo sulla piattaforma. La presentazione ufficiale è prevista per il 5 dicembre alla presenza del presidente della Fondazione Banco di Napoli Daniele Marrama, del presidente di Meridonare Marco Musella, del presidente dell’Eav Umberto De Gregorio e in rappresentanza dell’associazione proponente Arteteca Luca Borriello.

Il lavoro non si fermerà, chiaramente, a restituire l’opera – che abbellisce la stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano – alla collettività (e metterla in sicurezza), ma vuole essere il presupposto per “ripartire”, di sensibilizzare la comunità, locale e non, sui temi della legalità, del rispetto, del decoro urbano, della bellezza dell’arte, della cura degli spazi comuni e della memoria locale.

Gli artisti coinvolti nel “ripristino” del murales e la ditta “Piccolo” forniranno gratuitamente la loro opera.

Ripristino murales Troisi – Noschese, le dichiarazioni

“Il ripristino dell’opera danneggiata – commenta Luca Borriello – non è solo un’azione mirata ad eliminare lo sfregio per restituire i volti di Troisi e Noschese come sono stati realizzati in origine: bellissimi, realistici, luminosi. Piuttosto, si tratta di affrontare con energia e spirito d’iniziativa l’affronto che vandali ignoti hanno voluto arrecare al senso e all’atmosfera di bellezza e riqualificazione che nasce da simili operazioni artistiche. In più, l’idea di omaggiare doppiamente le due glorie locali, meritevoli certamente di una speciale di attenzione di tutti. Quindi per queste ed altre ragioni, partecipare al recupero dell’opera vuol dire negare che la bruttezza, lo scempio, lo sfregio possano vincere per mano di chi odia il miglioramento, la rinascita, la bellezza dei luoghi comuni”.

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