Spotify, crack e “puzzafamma”

by Nico Falco
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recensioni negative spotify crack

Immaginate questa scena: siete nel vostro negozio di alimentari e finalmente beccate quel puzzafamma che ogni giorno viene a rubarvi qualche oggettino in vendita. Non lo denunciate, ma gli fate un discorso semplice: finora hai rubato, da oggi in poi vieni pure a prendere gli assaggini, ma i prodotti in vendita li devi pagare.

E quello che fa? Inizia a sbraitare, dice che i vostri prodotti costano troppo, che lui troverà un altro modo per rubare e che non pagherà mai. E’ un bel puzzafamma, non trovate?

Ecco, è quello che sta succedendo con Spotify.

L’applicazione ha trovato un modo per sgamare gli account che usavano versioni crackate (quindi la versione premium senza pagare) e li ha bloccati. E in decine si sono messi a scrivere recensioni negative sull’applicazione. Perché la usavano, gli piaceva, ma pagare no, non esiste.

Non ti fai derubare? Recensione negativa. Piglia per esempio tale Francesco, che commenta: “è una truffa che facciate pagare la possibilità di scegliere la canzone da ascoltare in un player musicale solo su telefono”. Ah, questa è una truffa. Mica il fatto che finora usavi un’app crackata. Uno anonimo commenta “Non ci avrete mai! BUFFONI!”. Mi pare giusto. Fai un lavoro e vuoi farti pagare? Buffone! Edoardo rasenta il genio. “Pagare a quel prezzo il premium è una truffa e mò avete pure tolto le versioni crackate. Fate pena”. Alberto ha studiato economia. “Perché credete che ci sia così tanta richiesta per le crack? Mettetela a 3 euro e vedrete un aumento dei guadagni, fidatevi”. Nah, non funziona così. Le crack ci sono perché certa gente vuole tutto gratis. E pure se glielo metti a un euro si lamentano, come quelli che non volevano pagare quei cazzo di 99 centesimi per whatsapp. Poi ci sta il fenomeno di Jacopo. “Secondo voi io dovrei spendere 120 l’anno per ascoltarmi 10 minuti di musica. Cancellate tutti gli account che volete, troveremo altri metodi. AGGIORNAMENTO: il giorno dopo ho già trovato una versione craccata. Grande Spotify”.

Con tanto di sorrisino finale.

E certo. Io uso un servizio, decido quanto pagarlo, mi lamento e se non mi conviene lo rubo. Il problema non sono i 10 euro al mese. Se ragionate così, il problema è ben più grave. Quelli di Spotify so’ stati fin troppo signori.

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