La Sala G. Molé di Palazzo del Fante ha ospitato ieri pomeriggio la presentazione del libro “Implementare la rete UNESCO del Liberty di Ernesto Basile e del Sud-Est della Sicilia” di Corrado Monaca (Nemapress edizioni). L’evento, realizzato con il patrocinio del Libero Consorzio Comunale, dei dodici Comuni iblei e del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, ha fornito l’occasione per un dibattito di alto profilo.
A fare gli onori di casa è stata il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale Patrizia Valenti, che ha aperto i lavori con una relazione introduttiva nella quale ha ringraziato il professor Monaca per i continui e interessanti stimoli che, con le sue idee, ha fornito e fornisce agli amministratori. In particolare, ha ricordato il suo ruolo di facilitatore nell’assegnazione delle Bandiere blu che ora sventolano sul 70% delle spiagge iblee. Passando al libro, ha identificato il Liberty, sintesi di vari stili architettonici, con la storia stessa dell’isola, crogiolo di popoli e di culture. E ha sottolineato l’importanza di creare un “Distretto del Liberty” da valorizzare in modo adeguato. La Valenti ha poi letto la nota inviata da Neria De Giovanni, presidente dell’Associazione Internazionale dei critici letterari (AICL) affiliata all’UNESCO, assente per sopravvenuti impegni.
A seguire, Corrado Monaca ha raccontato com’è nato il progetto del “Distretto del Liberty”. Nel 2021 nell’ambito di un convegno dell’AICL, l’autore ha fornito un contributo sul trattato “Architettura, dei suoi principi e del suo rinnovamento” (1881) di Ernesto Basile (1857-1932). Un’opera, questa, rimasta inedita per un secolo ma che esprimeva già il concetto di architettura organica e contemplava un lavoro di squadra con ebanisti, fabbri, decoratori, pittori, scultori, ecc.. La mano del Basile non solo nel progetto del Palazzo Bruno a Ispica, ma anche nel villino Tantillo nelle campagne modicane e la presenza di altri edifici attribuibili ai suoi allievi ed epigoni hanno indotto l’autore a immaginare un “Distretto del Liberty” sotto l’egida dell’Unesco, al fine di tutelare e valorizzare turisticamente quel patrimonio architettonico che accomuna i dodici comuni iblei.
Valter Macchi, architetto e urbanista, prefatore del volume, ha confermato l’attribuzione del villino Tantillo al Basile e ne ha individuato le caratteristiche costruttive uniche, ispirate a uno studio armonico dell’interazione con il paesaggio e non soggetto alla moderna tirannia delle industrie della prefabbricazione e dei materiali edili. L’urbanista, inoltre, ha sottolineato l’importanza del fatto che la tutela degli edifici sia svincolata dal mantenimento della destinazione d’uso originaria.
Alessandro Lo Faro, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, nel suo intervento, ha sottolineato il ruolo dell’ateneo catanese che possiede e metterà a disposizione le competenze, le professionalità e gli strumenti archivisti e culturali necessari alla preliminare fase conoscitiva della mappatura, della identificazione e attribuzione degli edifici Liberty.
Tra gli interventi non programmati, si sono distinti quelli del vicesindaco di Vittoria Giuseppe Fiorellini, del sindaco di Scicli Mario Marino e della parlamentare regionale Stefania Campo (M5S), che hanno messo in rilievo alcuni aspetti peculiari della proposta. La Campo, in particolare, ha evidenziato l’esigenza di estendere la tutela anche agli edifici industriali sorti in epoca Liberty e oggi abbandonati, come la Casina Rossa tra Modica e Scicli e la Fabbrica Ancione di Ragusa, che rappresentano degli esempi straordinari di archeologica industriale del primo Novecento.
Al termine della presentazione il poeta e scrittore Peppino Burgio, in un breve monologo, ha lanciato un accorato appello in versi al rispetto dell’identità e delle tradizioni del territorio e alla sua salvaguardia.