Il concetto di verginità nell’anno 2016 – ma già da tanto tempo prima – merita una profonda riflessione.
Partendo dal presupposto che ormai a distinguere la ‘brava ragazza’ dalla ‘cattiva ragazza’ non è più la verginità, intesa come non avere rapporti sessuali prima del matrimonio, è giusto sfatare alcuni falsi miti.
Il primo riguarda le nostre nonne. Loro non erano più sante di noi: arrivavano vergini al matrimonio perché spesso si sposavano a 15-16-17 anni (e non vorrei dire, ma la media tra quelle della mia generazione era a 18. Orologi sincronizzati: partiva la prima amica e le altre seguivano a ruota. Nel giro di una settimana, tutte ‘deflorate’).
Il secondo mito da sfatare è quello della persona giusta. Ci hanno riempito la testa dicendoci: “La prima volta deve essere con la persona giusta”. Che significa ‘persona giusta’? Quella che resterà per sempre? Ebbene, se avessi aspettato la cosiddetta ‘persona giusta’, alla soglia dei 40 anni, sarei ancora ignara di quelle che sono le gioie del sesso (sì, anche quello senza amore).
E passiamo al terzo falso mito. Stavolta parlo ai maschietti, e lo faccio con il cuore in mano, perché a volte fate tanta tenerezza e vi rivelate più @#!@!@# del previsto (non risentitevi, è la pura verità). Allora, quando incontrate una giovane donna che vi racconta di quanto per lei sia importante arrivare illibata al matrimonio, a meno che non si stia parlando di una giovane liceale (e anche in questo caso lasciatevi ‘perplimere’), non credetele.
Almeno fino a quando non dimostrerà con i fatti di essere davvero votata alla castità prematrimoniale. Perché, se vogliamo essere onesti, la verginità, quella vera, non è solo una questione fisica, ma soprattutto mentale (la purezza dei pensieri, questa sconosciuta!). Se la ragazza-donna in questione evita un rapporto completo, ma non si sottrae al petting spinto, non è vergine, è bigotta. Non lasciatevi abbindolare e soprattutto ingolosire dall’idea di voler essere i primi, non lo sarete mai, con la testa è andata oltre talmente tante volte da fare invidia a Ylona Staller.
Altro tasto dolente è quello post verginità perduta: darla al primo appuntamento, al secondo, al terzo? Ma questo merita una pagina a parte.