Allora. Qua dobbiamo cercare di capirci. Apprendo che l’Isis, per allenare nuovi adepti, ha sviluppato nientedimeno (‘ndimèn!) che un simulatore di attentati.
Ne parla il TG4, dice che è il videogioco preferito di un sospetto jihadista beccato a Lecce. E mostra anche le immagini, eh. Si vede un tizio con una spada che affronta, vicino a barricate di fortuna, tre gendarmi.
Oh, è l’Isis, non c’è dubbio.
Ma… aspetta un attimo.. guarda quelle divise, guarda quello scenario, guarda che il tizio di spalle con la spada… ma quello non è Arno Victor Dorian?
Eh, si.
Si tratta del protagonista di Assassin’s Creed: Unity, capitolo numero 9 di una saga che è diventata fenomeno di costume e ha portato anche a romanzi, cortometraggi, lungometraggi, action figure, nu poco ‘e tutto.
Se negli ultimi dieci anni hai toccato un gamepad non puoi non conoscere Assassin’s Creed.
Il videogioco lo produce Ubisoft, azienda francese sviluppatrice, che con l’Isis non ha proprio niente a che fare. E no, quella mostrata nel servizio tg non è una mod sviluppata dallo Stato Islamico, è proprio il gioco originale.
Mò, delle due l’una: o al TG4 hanno detto una stronzata colossale, riferita chissà da chi, o in questo momento chi vi scrive è il più abile potenziale terrorista del mondo.
E a questo punto, dopo anni di duro allenamento, mi candido proprio con l’Isis. Ho un curriculum eccezionale, posso operare nei seguenti scenari: Terra Santa della Terza Crociata (1189-1192); Firenze del Rinascimento; Roma del Rinascimento; Costantinopoli del Rinascimento; America della Guerra d’Indipendenza (1775-1783); Mar dei Caraibi del 1715; Nord America della Guerra dei Sette Anni (1756-1763); Parigi della Rivoluzione Francese; Londra dell’epoca vittoriana.
Preparate due spade, ‘nu sparafasule e una macchina del tempo.