Un terremoto scuote il PD in Campania: risulta infatti indagato Stefano Graziano, presidente del Pd Campania e consigliere regionale, nell’ambito di una più vasta inchiesta su un presunto giro di tangenti e manipolazione degli appalti pubblici nel Casertano. Come riportato da Dailynews24, Il Desk e Pupia TV durante l’operazione è stato arrestato anche l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro. In totale, nell’operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza di ieri, in nove sono stati destinatari di misure cautelari.
LE INDAGINI SU STEFANO GRAZIANO
Stefano Graziano risulterebbe indagato perché, secondo gli inquirenti, sarebbe stato una sorta di riferimento politico dell’associazione a delinquere facente riferimento al clan Zagaria. Al centro di questo “sistema” ci sarebbe l’imprenditore Alessandro Zagaria (solo omonimo del capoclan), trait d’union tra la cosca camorristica e le amministrazioni. Avrebbero corrotto funzionari, rallentato e pilotato appalti – al centro dell’inchiesta quello per Palazzo Teti – per ottenerne importanti ricavi economici. Nell’ordinanza del gip Anna Laura Alfano si parla di un “Comitato d’Affari” che contro ogni principio di buona e trasparente amministrazione agiva nella continua e costante violazione delle norme“.
Graziano risulterebbe menzionato in alcune intercettazioni ambientali tra Zagaria e Di Muro in cui si evincerebbe l’appoggio di Zagaria a Graziano durante le ultime elezioni.
STEFANO GRAZIANO SI AUTOSOSPENDE
Il presidente del Pd Campania ha deciso di autosospendersi dal partito in attesa di dimostrare la sua estraneità ai fatti, ribadendo la sua piena fiducia nella magistratura. Una decisione a cui plaude Rosaria Capacchione, senatrice Pd della Commissione Antimafia – che come noto conosce bene quel territorio – parlando di un giusto passo indietro:
“Fa male vedere che, purtroppo, un’indagine giudiziaria conferma quelle preoccupazioni; indagine che colpisce anche il presidente regionale del Pd, Stefano Graziano. Siamo certi che riuscirà in tempi rapidi a dimostrare la sua distanza da certi ambienti, che hanno inquinato e continuano a inquinare la provincia di Caserta e il Mezzogiorno. Ma ritengo che sia opportuno un suo passo indietro dalla presidenza dell’assemblea regionale perché possa chiarire al più presto la sua posizione, nel rispetto dello spirito dei codici deontologici che ispirano la natura stessa e la ragione d’essere del Partito Democratico”
Cauto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, in una nota, attacca:
“Si tratta di indagini per le quali non bisogna mai giudicare frettolosamente, però, ancora una volta, un esponente apicale del PD viene coinvolto in vicende giudiziarie assai gravi, addirittura per quanto attiene a legami con una delle più potenti organizzazioni mafiose in Italia. La rottamazione di Renzi non è mai iniziata, anzi”.
Critico il Movimento 5 Stelle, ecco le parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio:
“Il presidente del Partito Democratico campano è indagato per camorra. Piccolo dettaglio: fino all’anno scorso era anche consulente del Governo Renzi. Vi prego liberiamo l’Italia”