I carabinieri di Comacchio avrebbero raccolto la confessione del figlio di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, i coniugi di Pontelangorino (nel Ferrarese) brutalmente assassinati il 10 gennaio. Secondo gli investigatori, sarebbe stato proprio il figlio minore della coppia – con la complicità ancora da accertare di un suo amico – a compiere l’efferato crimine.
Omicidio Vincelli – Di Gianni, la ricostruzione
A insospettire gli inquirenti le contraddizioni nelle versioni dei due ragazzi indagati su come sono andati i fatti. La prima versione – infatti – vedeva lo stesso figlio della coppia scoprire i cadaveri in casa dei genitori, in due stanze diverse.
Una circostanza che dal primo momento non ha convinto gli investigatori che sul luogo del delitto – una casa a Pontelangorino, paese di 1000 abitanti circa nel Ferrarese – non hanno rilevato nessun segno di scasso o effrazione. Non solo, ma nulla sarebbe stato trafugato dalla casa – fatto che ha portato subito a scartare l’ipotesi della rapina.
Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni – coppia di ristoratori che gestiva un locale nella vicina San Giuseppe di Comacchio – sarebbero stati uccisi con un’ascia. La presunta arma del delitto è stata ritrovata nei pressi di un corso d’acqua proprio su indicazione dei giovani che – stando a quanto riportato dall’edizione locale di Repubblica – avrebbero confessato. Insieme all’arma, capi insanguinati di due persone diverse, probabilmente quelli che indossavano i due giovani fermati.
Alla base quindi ci sarebbe l’ennesimo dramma familiare sfociato in mera violenza. Un segnale allarmante, che segue la brutta storia di Ponticelli dove un padre ha sparato all’indirizzo del figlio per questioni legate all’eredità.