Napoli: la pace è un obbligo se tutti amano la squadra

by Redazionale
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Napoli è una città meravigliosa nonostante (o forse anche per…) i suoi incredibili paradossi. L’ultimo, cronologicamente parlando, è quello relativo al calcio ed alla sua squadra.

Tralasciando i 4 annidavvero magici dal 1987 al 1990 quando un certo Diego Armando Maradona con altri grandissimi calciatori come Careca, Giordano, Bagni, Ferrara e tanti altri, trascinò gli azzurri alla vittoria di due scudetti (gli unici nella storia azzurra), una coppa Uefa, una coppa Italia ed una super Coppa, senza ombra di dubbio quello di Aurelio De Laurentiis è il Napoli più forte e  più vincente (2 coppe Italia ed una Super Coppa) di sempre.

Ed allora perché c’è una vera e propria guerra aperta fra società, giunta comunale e tifosi? Ci sarebbe da parlare a lungo della’annosa questione legata alla stadio San Paolo, del caro biglietti o di un calciomercato estivo al di sotto delle aspettative: dopo l’arrivo in panchina di Carlo Ancelotti, uno degli allenatori più vincenti in tutta la storia del calcio, al posto di Maurizio Sarri(che nel frattempo sta facendo davvero benissimo anche con il Chelsea) in tantissimi avrebbero scommesso, magari con il bonus benvenuto Sisal, sull’arrivo in rosa di Top Player assoluti come Benzema e Vidal.

Insomma, le ragioni per confliggere tra le parti in campo sono queste e molte altre ma a questo punto la “pace” o quanto meno una lunga tregua è davvero d’obbligo. Sarebbe davvero assurdo rompere il giocattolo. Ogni parte in campo si prenda la sua responsabilità e faccia quello che serve per aiutare un progetto oramai di caratura europea se non mondiale. Il Napoli da anni è l’Anti Juve, arrivando all’incredibile record di 91 punti in campionato (mai nella storia della Serie A era arrivato a tale cifra senza poi vincere il campionato…) ha fatto un percorso di crescita che dalla C, l’ha portata nelle coppe europee senza pause da tantissimi anni.

Ha pescato in giro per l’Europa giovani (Koulibaly, Ghoulam, Zieliński, Allan, Hysaj solo per citarne alcuni) che oggi valgono decine e decine di migliaia di euro e sta continuando  in un processo di crescita sotto ogni parametro praticamente costante.  Quindi è il caso che tutti facciano un passo indietro se davvero vogliono il bene dei colori azzurri. Non è il caso di prendersela troppo se la proprietà acquista anche il Bari che in realtà potrebbe divenire un alleato nella crescita ad esempio dei ragazzi più giovani. Al contempo lasciarsi andare a provocazioni tipo far giocare il Napoli le partite di Champions League allo Stadio San Nicola di Bari non aiuta certo a calmare gli animi, tutt’altro!

Ci vorrebbe una escalation al contrario, a base di tentativi di ricucire gli strappi e trovare le migliori soluzioni sempre e soltanto per far raggiungere le vette più elevate alla squadra. La stagione è appena iniziata e ci sono tutti i presupposti perché sia ancora una volta di alto livello e perché no, magari anche vincente ma come ci ricorda il titolo di un bel film del 2000 con protagonista il bravissimo Denzel Washington, soltanto “Uniti si vince“.

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