Uno dei problemi delle fake news è che restano sospese, accantonate e poi recuperate quando i tempi sono maturi e le recrudescenze di un fenomeno tornano a essere attuali. Un esempio è quello della fantastica storia del sub sollevato da un canadair e finito in un incendio: storia falsa di fantozziana memoria che torna (corredata sempre dalla stessa folle foto) ad ogni emergenza incendi.
Ben diverso, invece, è il caso in cui si attribuiscano parole mai pronunciate a una persona. In piena discussione politica e sociale sull’emergenza migranti (il tema caldo di questo periodo) è così riemersa una storia che si pensava conclusa lo scorso luglio 2016, rimbalzando di bacheca in bacheca. Si tratta di Giobbe Covatta, comico, noto per il suo impegno da attivista per Amref e da sempre legato all’Africa dove presta soccorso come volontario.
In questi giorni è tornata in auge un discorso datato 2016 (più o meno un anno fa) scritto appositamente per andare a solleticare i pruriti di una parte di popolo. Eccolo:
Quando vedo sbarcare questi con ‘sti fisici, capisco che l’Europa non ha capito niente della situazione in Africa.
Ci sono milioni di persone che non riuscirebbero ad affrontare una passeggiata di cento metri, tanto sono malridotti, figuriamoci una traversata. Senza contare che col costo di un imbarco, ci vivrebbero in mille per un mese.
Stiamo facendo ponti d’oro a gente che non lo merita, quando basterebbe investire una metà di ciò che si spende all’anno per sistemare questi trecentomila, per salvarne milioni in Africa. Ma capisco che certe realtà è meglio non vederle, soprattutto perché non fanno comodo agli interessi politici ed economici di nessuno.
Una frase che è impossibile attribuire a Giobbe Covatta. Difatti, di Giobbe Covatta non è. Con questa presunta citazione ci hanno fatto di tutto: addirittura locandine di Forza Nuova.
Costringendo Covatta alla smentita.
Nonostante questo, dopo un anno le parole (mai dette) di Giobbe Covatta tornano a essere vere. Inquinando la Rete, i social e il sano dibattito.