Dal Giubileo Bancario l’urlo di Federconsumatori: “Si faccia qualcosa per il sud”

by Redazione
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“Noi siamo qua per discutere di un argomento molto importante: Napoli ha bisogno di attenzione, ha bisogno che il Paese si interessi della questione di Napoli e del Mezzogiorno. Vanno benissimo questi convegni, va benissimo discutere, ma noi avremmo bisogno che assieme al discutere, ci siano dei fatti, che facciano uscire Napoli fuori da una crisi economica evidentissima”. Questo l’appello con cui Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori Campania, apre il Giubileo Bancario dal titolo “Lotta alla povertà e all’impoverimento” che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Napoli. Con lui esperti del mondo delle banche e esponenti della società civile.

Il Giubileo Bancario è stata l’occasione per definire in maniera completa e chiara i contorni di un problema – quello economico – che attanaglia il nostro Paese. Lo si è fatto coinvolgendo esperti del calibro di Dino Crivellari e Marcello Minenna. Una discussione in cui si sono analizzati i nodi critici in cui il sistema economico e bancario italiano, oltre che europeo, versa in questo momento storico.

“Si è parlato molto di povertà – afferma Stornaiuolo – un italiano su tre è sotto la soglia di povertà. La metà di questi poveri sono nel Mezzogiorno, quindi il Mezzogiorno è molto più povero delle altre aree del Paese. Come Federconsumatori, sia nazionale che locale. incontriamo tanta gente che ci viene a porre problemi di vario tipo, problemi e preoccupazioni fortissime come la perdita della propria casa, frutto di sacrifici, la povertà è una cosa che attanaglia tutto e non si affrontano nel modo dovuto il problema delle disuguaglianze che porta questo impoverimento”.

Preoccupazioni condivise anche da Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori Nazionale che recentemente ha sostituito Rosario Trefiletti. Viafiora afferma: “Mi meraviglio come questo non sia frutto di un dibattito più largo perchè rimane in ambiti ristretti, stiamo parlando delle condizioni presenti e future dell’Italia, noi non ci stiamo giocando il presente, ci stiamo mangiando il futuro. Riprendo da un concetto che Stornaiuolo accennava prima che viviamo in una fase in cui il Paese si sta scomponendo. Quando diciamo che l’Italia è in ripresa diciamo una cosa vera, ma diciamo anche una cosa falsa perché solo una parte dell’Italia cresce. Se togliessimo la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, il resto è in recessione, e le differenze crescono in maniera esponenziale perché c’è un deficit di economia, occupazione, formazione, di consumi e di servizi.Il paradosso è che questo sud produce un trasferimento di questa ricchezza dalle regioni povere alle regioni forti. Ci sarebbe bisogno di politiche ridistributive. Siamo una società arrabbiata, ma rassegnata e che si rifugia nel privato e che non esprime nessun bisogno di cambiamento e che non è capace di cambiare le cose attuali”.

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