Nonostante maltempo e pioggia tantissime persone hanno affollato la Maddalena per la seconda edizione del presepe vivente “Na Luce dint’a Matalena”, alla sua seconda edizione.
Per il secondo anno di fila l’area di Vico Sopramuro e via Postica Vecchia si è trasformata in una Betlemme a cielo aperto. Maestro di cerimonie un Pulcinella che fa da trait-d’union tra napoletanità e cristianità. Tante le donazioni che vanno a finanziare le attività – in un territorio complesso a ridosso di Forcella – dell’oratorio di San Giuda Taddeo e dell’Annunziata Maggiore, motore dell’iniziativa che ha raccolto attorno a sé decine di adesioni volontarie per la messa in scena del presepe vivente.
“Di questa esperienza – spiega il parroco dell’Annunziata Maggiore Luigi Calemme – porterò nel cuore la tenacia e la compattezza di tutti, perché si poteva dire ‘interrompiamo le danze’ con delle condizioni meteorologiche davvero avverse. Invece ci si è incoraggiati a vicenda: questa è l’espressione più bella di una comunità che sta crescendo e si sta fortificando”.
“L’apporto di tutto il quartiere – continua Calemme – si è rivelato importante ancor più dell’anno scorso. Anche chi non è strettamente legato alla comunità parrocchiale c’è stato fattivamente in termini di organizzazione e partecipazione”.
“Il messaggio che viene fuori – conclude Calemme – è insistere nonostante le contrarietà. E non mi riferisco solo a pioggia e grandine. La Maddalena ha mostrato il suo lato umano, con persone pronte a rinunciare a qualcosa (come i propri spazi) in funzione della comunità. Questo è significativo. Il presepe diventa anche ripristino della legalità. Senza legalità non si va da nessuna parte”.
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