Ferdinando Pecchia, 39 anni, è stato ucciso in un brutale agguato a Calvizzano, nel Napoletano. Il tragico omicidio si è consumato ieri sera in un bar dell’hinterland.
Ferdinando Pecchia, che di professione faceva l’idraulico, non risulterebbe avere precedenti di polizia sebbene, secondo quanto riportato da Internapoli, l’uomo era sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti per frequentazioni poco chiare, con persone ritenute legate alla camorra e alla malavita organizzata. Il Pecchia, originario di Calvizzano ma residente a Marano di Napoli, era separato dalla moglie e lascia tre figli.
FERDINANDO PECCHIA, LA RICOSTRUZIONE DELL’OMICIDIO
Ferdinando Pecchia, incensurato, era in un bar di via Pietro Nenni, più precisamente il bar “La Rumba”, a Calvizzano, hinterland nord di Napoli. Sembra che, secondo le prime ricostruzioni di polizia, fosse impegnato a giocare ad una slot machine. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, intervenuti sul posto, e della DDA, che coordina le indagini sul caso, il sicario sarebbe entrato nel locale con un casco integrale. Poteva sembrare, a tutti gli effetti, una rapina. Invece, l’assassino avrebbe raggiunto Ferdinando Pecchia alle spalle. Il Pecchia non avrebbe avuto nemmeno il tempo di girarsi: il killer ha esploso nella sua direzione almeno 4 colpi che lo hanno trafitto, per poi dileguarsi.
L’uomo sarebbe morto sul colpo. Al momento non si esclude alcuna ipotesi sul movente dell’omicidio.