Tra un mese saranno depositate le ragioni della sentenza della Consulta, ma l’esito è questo: bocciato il ballottaggio, resiste il premio di maggioranza sopra il 40 percento, via libera alle candidature in più di un collegio salvo il fatto che in caso di elezione non spetterà all’eletto scegliere dove esser stato eletto. Così l’Italicum cambia dopo tantissime ore di esame da parte dei giudici.
“La legge – annunciano – è subito applicabile”. Quindi alle prossime elezioni di Camera e Senato l’Italia si presenterà con due diverse leggi elettorali: l’Italicum modificato per l’elezione dei deputati e il cosiddetto Consultellum (una rivisitazione del Porcellum di calderoliana memoria) per l’elezione dei Senatori.
Anche se, dato l’attuale panorama politico tendenzialmente tripolare (centrosinistra, centrodestra e 5 stelle), gli analisti si dicono convinti che difficilmente un sistema del genere possa garantire la governabilità del Paese (in sintesi, un Governo che possa godere di una certa maggioranza in entrambe le Camere).
Italicum e Consultellum, come si voterà
Entrambe le leggi elettorali sono proporzionali. Mentre il Consultellum è un proporzionale puro, nell’Italicum (come già detto) è previsto un premio di maggioranza per la lista più votata che sorpassa la soglia dle 40 percento di preferenze in Italia.
Nell’Italicum resta la possibilità della doppia preferenza, a patto che si esprimano preferenze di genere diverso. Il Consultellum prevede una sola preferenza. Nell’Italicum inoltre i capilista sono bloccati: dal secondo eletto in poi si conteggeranno le preferenze.
Per quanto riguarda le soglie di sbarramento, l’Italicum la fissa al 3 percento per lista su scala nazionale, mentre il Consultellum prevede l’8 percento per le liste (3 percento se la lista è in coalizione) e il 20 percento per le coalizioni.