Trapianto di cuore per i bambini, un convegno Federconsumatori contro il blocco in Campania

by Redazione
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I trapianti cardiaci pediatrici al sud Italia si effettuavano solo all’Ospedale Monaldi di Napoli. Che, tra l’altro, era considerata un’eccellenza nel settore. Sono mesi ormai che l’attività è interrotta e i piccoli pazienti in attesa di un cuore devono affrontare viaggi verso il nord nelle loro già difficilissime condizioni.

Per una situazione che “mortifica i diritti dei bambini e della comunità tutta” e che “divide l’Italia in due” interviene Federconsumatori Campania che nelle scorse ore in conferenza stampa ha riunito alcuni dei legali specializzati in questo settore che possano aiutare in maniera adeguata le persone che ne hanno bisogno. Una competenza che, afferma il presidente dell’associazione di consumatori Rosario Stornaiuolo, scarseggia in Italia: “Ho voluto radunare in questa riunione – spiega – avvocati specializzati che collaborano con noi per trattare il problema, non solo dal punto di vista giuridico, ma anche morale. Le mamme ci hanno chiesto una cosa molto semplice e molto drammatica, ossia ‘Aiutateci ad aiutare i nostri figli e dare la possibilità di stare vicino ai nostri bambini’ perché i bambini di Napoli e della Campania sono uguali a tutti i bambini del resto del Paese e aspettano di essere salvati”.

“Da tempo come Federconsumatori – ricorda Stornaiuolo – stiamo lavorando con le mamme ed i papà dei bambini trapiantati. Stiamo facendo istanze al Comune e alla Regione per fare in modo di affrontare questo problema, sperando nel supporto di una rete di medici ed operatori sanitari al fine di combattere questa battaglia importantissima per la vita di tutti i cittadini”.

Alla conferenza, che si è tenuta nella sede Federconsumatori Campania di Corso Umberto a Napoli, erano presenti anche esponenti del “Comitato Genitori Bambini Trapiantati e Adulti Trapiantati”. La portavoce Dafne Palmieri ha affermato: “Oggi abbiamo fatto il bilancio delle attività degli ultimi due anni che sono attività di messa informazione, di sensibilizzazione e messa a conoscenza dei livelli istituzionali che avrebbero dovuto conoscere la situazione di logica alla sussidiarietà di una regione assolutamente difficile, rispetto all’avvicendarsi di tre direttori generali all’interno dell’azienda dei Colli. Quindi, a difesa di tutela dei nostri figli, ci siamo sempre posti in maniera propositiva, dando anche fiducia alle istituzioni perché abbiamo scelto la via dell’interlocuzione istituzionale e, in maniera assolutamente corretta, abbiamo parlato con tutte le figure che istituzionali che avevano competenza sulla vicenda, compresi gli Europarlamentari, afferenti all’area di governo della Regione, senza ledere la professionalità dei nostri medici che sono stati capaci di operare in una situazione organizzativa difficile. Esiste un D.D.L. regionale del settembre 2017,  che attribuisce tre milioni e mezzo di euro per l’azienda dei Colli e ne liquida solo un terzo della cifra per adeguamento strutturale e l’adeguamento organizzativo dell’attività trapiantologica, nonostante questo non abbiamo la ripresa di tale attività, né percorsi assistenziali pre e post-trapianto e di garanzia aggiuntiva e, continueremo nel rispetto delle regole democratiche ed istituzionali, a chiedere alla legge l’individuazione delle responsabilità in merito”.

Ha chiuso il dibattito Alessandro Citarella, del Comitatà Sanità Campania: “Ci muoveremo come Comitato Sanità Campania, insieme a Federconsumatori e alla Associazione dei genitori dei bambini e degli adulti trapiantati perché pretendiamo che venga riattivata in tempi brevissimi l’attività di trapianto in Campania e per avere l’accesso agli atti che sono stati prodotti e redatti di tutte le attività legate al Monaldi, in particolare attività legate alla movimentazione del denaro pubblico fatta in relazione al mancato utilizzo della struttura e del personale sanitario che dovrebbe essere stato impiegato ed invece non ha mai lavorato”.

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