Mediterranean Pride, Napoli si tinge d’arcobaleno

by Martina Caschera
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Sabato 24 giugno si è svolto il Napoli Pride (Mediterranean Pride of Naples), promosso dal Coordinamento Campania Rainbow in collaborazione con il Comune di Napoli.

Durante il raduno in Piazza Municipio, fissato per le 16, è dunque intervenuto anche Luigi De Magistris, ribadendo il ruolo e la posizione di Napoli (e della sua amministrazione): “La lotta per i diritti e la giustizia è l’elemento costitutivo di questa città”. Il sindaco ha riconosciuto i passi in avanti compiuti con la legge Cirinnà ma ha anche sottolineato l’importanza di insistere sul riconoscimento dei diritti civili al di là degli opportunismi politici.

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Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris intervistato durante il Mediterranean Pride 2017

Alle 17:15 è partita ufficialmente la parata che ha percorso alcune tra le più importanti arterie del centro storico partenopeo, per arrivare, infine, alla rotonda Diaz. Dopo un’iniziale impasse dovuta a difficoltà logistiche (i tre carri del corteo dovevano percorrere una Via San Giacomo gremita), la parata è gioiosamente approdata su Via Toledo.

Lì, i passanti e i turisti dediti alla consueta passeggiata del sabato pomeriggio hanno visto i loro piani sconvolti dai colori dell’arcobaleno. Tra chi si è unito e chi è rimasto a fotografare, ad osservare dai balconi (munito di tablet) e chi è uscito dai negozi a ballare ai lati della strada, nessuno è rimasto indifferente.

Tra le tappe del corteo molto suggestiva quella in Piazza del Plebiscito ove, al grido di “noi amiamo col cuore e non con gli occhi”, il corteo ha poi proseguito per Santa Lucia e per il Lungomare liberato.

Nessuna tensione durante il corteo: tutto è filato liscio.

Il Pride, da sempre mirato alla rivendicazione dei diritti civili della comunità LGBTQI (Lesbica, Gay, Bisex, Transgender, Queer, Intersessuale), quest’anno assume contorni “fisici” ben definiti. Il titolo-slogan di questa edizione, “Liberamente Corpo”, puntava infatti esplicitamente ad una riflessione sul corpo e sull’autodeterminazione. Un discorso che si “incarna” nel Dio Nilo, meglio conosciuto come il “Corpo di Napoli”, simbolo della manifestazione.

(foto di Enrico Parolisi)

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