Chi l’ha conosciuto davvero sostiene, lontano da microfoni e riflettori, che probabilmente a Pino Daniele tutto questo “rumore” non sarebbe piaciuto. “Forse” avrebbe avuto ragione: libri, film, documentari, testimoni che spuntano da ogni dove, persone che finora non avevano mai proferito verbo, improvvisamente rivendicano il proprio pezzetto di vita con Pino Daniele, fosse anche solo di passaggio, veloce, velocissimo.
In serata, la città natale di Pino, Napoli, si spacca in due costringendo amici, musicisti, appassionati e chiunque voglia celebrarne la musica e la memoria, a scegliere tra due eventi, uno a piazza del Gesù e uno al Palapartenope, con lo stesso orario di inizio e denominazioni simili.
Mi tolgo per un attimo i panni della giornalista e mi metto quelli del quisque de populo e mi chiedo: non sarebbe stato meglio radunarsi tutti al Maradona o in piazza Plebiscito, riunirsi in un grande abbraccio, celebrare il rito collettivo della napoletanità almeno secondo Pino Daniele e per una sera soltanto mettere da parte idiosincrasie, burocrazie, interessi economici e quant’altro facendo ciò che è giusto fare, ovvero mettere al centro la musica di Pino Daniele, analizzarne le parole, rispettare la sua memoria e il suo pensiero?….”forse” è meglio che rimetta i panni della cronista e allora parliamo della mostra presentata oggi alla stampa a Palazzo Reale, “Spiritual“, una raccolta di ricordi, cimeli, indumenti e qualche abito di scena, ma anche tante foto anche private di Pino Daniele che svelano non solo l’uomo in blues ma anche il padre amorevole e affettuoso, il ragazzo dei vicoli, il bambino della letterina di Natale dedicata alle zie. Sprazzi di normalità di un enfant prodige, di un musicista che ha raccontato con ironia e sottile sarcasmo lo zucchero che a volte diventa veleno di una città complessa.
Una mostra a beneficio di social, non solo per il layout generale con la riproduzione della grotta della Sanità in cui suonava con il gotha del neapolitan power, un juke box, il vicolo col balcone, ma soprattutto per la statua in bronzo che riproduce una delle foto più iconiche di Pino Daniele, piedi scalzi, chitarra in mano, seduto sullo schienale di una panchina, che anticipano una certa viralità su Instagram e TikTok.
Il percorso espositivo si snoda su due sale: Terra mia, nella Sala Plebiscito, ripercorre la storia di Pino Daniele dal 1955 al 1977, anno di pubblicazione del suo primo album, mentre nella Sala Belvedere Le radici e le ali, che completa la narrazione della sua vita e la sua carriera dal 1977 al 2014 attraverso un percorso cronologico che intreccia la sua evoluzione musicale e personale con un focus sugli incontri, sulle collaborazioni e sulle produzioni musicali.
La mostra è stata realizzata con un cospicuo stanziamento di fondi pubblici eppure prevede il pagamento di un biglietto di ingresso (intero 15€, 10€ over 65, under 26 e gruppi composti da almeno 12 fino a 20 persone, 6€ per bambini e scuole).
Dalle pagine di questo sito voglio lanciare un appello all’organizzazione, ovvero quello di rendere la mostra gratuita almeno per gli studenti delle scuole del territorio di Napoli. Pino Daniele è stato un bambino dei vicoli e questa parte di guadagni provenienti dallo sbigliettamento, più che una perdita sarebbe piuttosto un investimento sulle giovani generazioni, un dono a tanti ragazzi e tanti bambini figli di famiglie che magari non possono permettersi di spendere 30 o 50 euro per visitare la mostra.
Promossa dalla Fondazione Pino Daniele con il Ministero della Cultura, Palazzo Reale, Regione Campania, Comune di Napoli, prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con la media partner di Rai, radio ufficiale Rai Radio 2, con la collaborazione di Rai Teche, Archivio Storico Luce e Fondazione Campania dei Festival, curata da Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia che la produce e organizza. Pino Daniele. Spiritual, sarà accompagnata da un importante catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, oltre ad un annullo speciale e una collezione filatelica contenente due cartoline realizzati da Poste Italiane disponibili al bookshop della mostra.
A partire dalla mezzanotte di oggi, anche un inedito già disponibile su tutte le piattaforme dal titolo “Una parte di me”, scritto per l’ultimogenito Francesco, nato nel 2005.