Mentre i carabinieri della Compagnia di Maddaloni (Caserta) mettevano a segno un importante colpo contro il mercato degli stupefacenti, smantellando una piazza di spaccio e arrestando 10 persone ritenute vicine al clan Belforte, la polizia ne arrestava tre presunti affiliati ritenuti responsabili dell’omicidio di Daniele Panipucci.
L’operazione antidroga di via Matilde Serao
I video in possesso dei militari dell’Arma hanno contribuito a capire come funzionasse lo spaccio di droga all’interno del complesso di edilizia popolare di via Matilde Serao, a Maddaloni, mostrando tra l’altro con quale nonchalanche i pusher vendevano gli stupefacenti in pieno giorno, con una disarmante normalità nonostante fossero presenti a giocare in strada tanti bambini.
La piazza di spaccio smantellata dai carabinieri (coordinati dalla DDA di Napoli) dalle prime ore dell’alba sarebbe stato un fortino attribuibile al clan di camorra dei Belforte attivo nella zona. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tra le case popolari di via Serao si vendeva hascisc, marijuana e cocaina.
Dieci in totale i destinatari di misure cautelari in carcere. Tra questi, rivela il Mattino, addirittura un’organizzazione “familiare”: tre fratelli – entrambi ritenuti dalle forze dell’ordine pusher – e la madre di questi che li aiutava in casa con il taglio e la preparazione delle dosi.
Scacco al clan Belforte: arrestati i presunti responsabili dell’omicidio Panipucci
Ma non finisce qui. Mentre i carabinieri smantellavano la piazza di spaccio in via Serao, la Squadra Mobile di Caserta e gli uomini del commissariato di Polizia di Maddaloni arrestava tre uomini ritenuti sempre organici al clan Belforte (fazione Maddaloni). I tre sono fortemente sospettati per l’omicidio di Daniele Panipucci, morto dopo una settimana d’agonia dall’agguato che lo ha visto bersaglio.
L’omicidio Panipucci sarebbe quindi maturato nel contesto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Tre le ordinanze cautelari, una eseguita in carcere: oltre all’omicidio ci sono altri capi d’accusa come lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’associazione a delinquere di stampo mafioso. I tre indagati sono Antonio Esposito detto “‘O sapunaro“, Domenico Senneca e Antonio Mastropiero.