All’interno della storica Accademia Pontaniana, in Via Mezzocannone a Napoli, della quale quasi tutti gli scienziati e i letterati napoletani dell’Ottocento furono soci benemeriti, si è svolto il Seminario di studio “Raccontare la maternità oggi”.
L’incontro organizzato dal Laboratorio “Donne Genere Formazione” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici, ha visto protagonisti la prof.ssa Francesca Marone, curatrice del seminario; lo psicologo Luca Casadio autore con Claudio Giuliani del volume “Madri: Dal Complesso di Edipo alle madri reali”, LIT Edizioni 2015; la regista e scrittrice Silvana Maja e la deputata PD Titti Di Salvo che ha presentato al pubblico, composto in prevalenza da giovani studenti federiciani, le nuove proposte legislative a sostegno della genitorialità.
Il libro di Luca Casadio e Claudio Giuliani racconta come “la funzione materna non sia pensabile come individuale e non si possa circoscriverla esclusivamente alla figura femminile. È una caratteristica relazionale, che coinvolge diversi soggetti, appartenenti a una comunità più ampia e complessa. Questa è la tesi di fondo su cui i due autori, psicologi e psicoterapeuti esperti in terapia di coppia e familiare, costruiscono una narrazione originale della maternità. La riflessione teorica è supportata dai racconti di madri e padri sull’esperienza genitoriale, che aiutano a delineare un percorso che affonda le sue radici nelle storie personali, nel modo concreto di creare relazioni e dotarle di senso, e anche di trasmetterle di generazione in generazione”.
La proiezione della video inchiesta sulla genitorialità dal titolo “Maternità libera scelta? Un paese per donne e uomini”, ha introdotto il seminario e dato corpo al dibattito. Il documentario è stato realizzato nel 2015 da Silvana Maja, con Sofia Sabatino e Tiziana Quattrucci (montaggio).
L’idea è stata quella di far emergere domande e bisogni dalle interviste fatte a 29 persone di età e professioni molto diverse. Autonomia, lavoro, certezze, welfare, solitudine, sono state le parole più usate da tutte e tutti (donne in maggioranza) per raccontare il proprio rapporto con la maternità e la paternità.
Che sia una scelta libera, piuttosto che biologica o culturale, la maternità rimane ancora frenata dalla situazione di crisi che stiamo vivendo e che, insieme al calo della fertilità, mette così in allarme i conti dell’Inps.
Al centro, per tutte/i la questione lavoro. Sia quando manca, sia quando c’è, l’impossibilità di conciliare i tempi della vita familiare con quelli dell’occupazione lavorativa è un forte ostacolo alla genitorialità.
Alcune misure che sostengono la maternità non sono ancora conosciute, lasciando inutilizzati i fondi stanziati. Vero anche che c’è una scarsa propensione dei padri all’utilizzo dei congedi in alternativa alla madre che, spesso, guadagna di meno.
A tutt’oggi, avere figli resta una responsabilità prevalentemente materna e la genitorialità è ingabbiata in stereotipi difficili da scardinare, anche se le generazioni dei nuovi padri stanno sensibilmente emancipando la comprensione e la dimensione del significato di “famiglia”.
La video-inchiesta, promossa dall’On. Titti Di Salvo e presentata lo scorso anno in un convegno alla Camera dei Deputati, ha avuto lo scopo di fare luce su questioni aperte da molti anni, ma non ancora risolte; questioni che, nel corso del Seminario sono state esaminate dal punto di vista psicopedagogico, politico e culturale. Ecco la nostra intervista.