Come valutare e abbassare il Bounce Rate: soluzioni per newsletter efficaci

by Redazione
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Il Bounce Rate delle newsletter è il rapporto tra il numero di rimbalzi su una specifica mail inviata e il suo numero di visite in un determinato periodo di tempo. Rappresenta una delle principali cause di insoddisfazione per chi utilizza servizi di newsletter professionali e il primo punto da dover ottimizzare per trarre il massimo profitto dalle proprie comunicazioni. In questo articolo porremo il caso di utilizzo ideale di una piattaforma email marketing per mostrare in modo specifico come abbassare il Bounce Rate e valutarlo.

Quali tipologie di Bounce Rate esistono e come valutarli

Il Bounce Rate può essere valutato e identificato principalmente come hard bounce o soft bounce:

  • L’hard bounce si ha quando il messaggio viene rifiutato per cause permanenti e durevoli nel tempo, è il caso in cui il dominio o l’indirizzo e-mail del destinatario non esistono più.
  • Il soft bounce si ha invece quando ci sono problemi temporanei come nel caso di caselle di posta elettronica piene o nel caso di problemi legati alla ricezione di messaggi del server ricevente.

Entrambi i casi possono essere fonte di problemi per la corretta ricezione delle newsletter inviate. Il primo passo da effettuare per riconoscerli è quello di fare riferimento alle statistiche presenti sul software newsletter per poter verificare la percentuale di rimbalzi ricevuti per una singola newsletter o per una singola campagna.

Come abbassare il Bounce Rate della newsletter

Facendo uso dei software per l’invio di email multiple è possibile gestire in modo automatico gli errori cancellando dalle liste tutti i contatti che riportano hard bounce. Nel caso invece di soft bounce, il contatto resta attivo per uno specifico quantitativo di tentativi di invio. Molte piattaforme consentono di indicare a propria scelta il limite all’interno del pannello di controllo della campagna di invio email. Tutte le informazioni inserite in questa fase vengono poi ereditate in modo automatico a ogni nuova campagna. Un’altra strategia che consente di gestire il numero di bounce è quella di indicare il numero di soft bounce prima della disiscrizione di un destinatario: indicando una cifra è possibile stabilire il limite prima della rimozione. In questo modo si potrà tenere pulita la propria mailing list e abbassare il Bounce Rate di riferimento.

Il nostro consiglio è quello di non superare i 5 tentativi prima dell’eliminazione del contatto. Ad ogni modo, è consigliabile impostare anche un valore minimo di 3 per essere sicuri che il contatto sia ormai fuori dalla propria cerchia.

Altro sistema importante per mantenere un’alta qualità di invii effettuati è quello di sfruttare i sistemi integrati nelle migliori piattaforme DEM per il blocco degli invii in relazione al numero di bounce generati. Buona parte delle applicazioni è in grado di tenere conto del numero di bounce generati e blocca la spedizione nel caso in cui si dovesse superare la massima soglia del 10%.

Quello che accade è che la newsletter viene messa in pausa ed è possibile ricevere assistenza da parte dei consulenti della piattaforma per risolvere il problema. In questo modo, inoltre, si eviterà di eliminare i contatti presenti nella propria lista.

Consigli per la cura del Bounce Rate

Come sarà ormai chiaro, il primo passo per avere un ottimo rapporto tra newsletter inviate e aperte è la cura della mailing list. Per questo motivo ci sentiamo fortemente di sconsigliare:

  • L’acquisto di liste di contatti non profilate e sconosciute.
  • La scarsa segmentazione dei clienti per caratteristiche.
  • La scarsa personalizzazione dei messaggi
  • La creazione di contenuti poco interessanti.
  • Il mantenimento di alte frequenze di invio mail verso gli stessi contatti.

Risultano invece essere particolarmente utili i seguenti passaggi:

  • Evitare l’archiviazione di più indirizzi e-mail appartenenti allo stesso dominio: quando non si ha la certezza della qualità dei destinatari è sempre meglio non aggiungere un numero eccessivo di contatti facenti parte dello stesso dominio.
  • Rimuovi costantemente i destinatari che non mostrano un buon livello di engagement con le newsletter: se non interagiscono con i contenuti creati è bene rimuoverli.

I software DEM, proprio durante la fase di rimozione e pulizia delle liste, sono un alleato per automatizzare il tutto risparmiando tempo ed energie. Solitamente i provider di email marketing consentono di attivare la funzionalità per la pulizia della lista destinatari, ad esempio questa piattaforma di email marketing lo fa. A questo punto basta definire un range di tempo al seguito del quale il contatto viene automaticamente eliminato, una condizione che consente al sistema di identificare chi mantenere nella mailing list e chi rimuovere.

Foto di Torsten Dettlaff

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