Dopo il successo de “La casa gialla” (2022), Marta Brioschi torna in libreria con un avvincente thriller psicologico dal titolo “Ferite a fior di labbra”, pubblicato da Be Strong Edizioni.
L’autrice (Milano, 1967), lauree in Economia e in Lingue straniere, appassionata di viaggi, culture orientali e drama coreani, è assurta agli onori delle cronache letterarie per aver scritto il primo romanzo italiano – “La casa gialla” – interamente ispirato ai k-drama, popolari serie televisive che vantano un buon numero di affezionati spettatori nel nostro Paese e in Europa.
Un serial killer che uccide donne, scegliendo a caso le sue vittime e colpendo di notte e in luoghi isolati. Un gruppo di pazienti problematici in terapia per “disintossicarsi” dalla dipendenza dai k-drama, le cui storie si intrecciano e si sovrappongono con quelle della loro psicologa, Emma Silvestri. Un bar per amanti di gatti che diventa il punto di ritrovo del gruppo ma che nasconde torbidi segreti. Un giovane skater, Artem Baran, con alle spalle una storia familiare complicata fatta di abusi e abbandoni. E un tema, quello attualissimo della violenza indagata nelle sue molteplici sfaccettature, che costituisce il filo conduttore del romanzo. Sono questi gli ingredienti di “Ferite a fior di labbra” che, alla sapienza narrativa con cui sono costruiti l’intreccio e la psicologia dei personaggi, abbina la valorizzazione di un tema poco dibattuto ma tuttavia di grande rilevanza sociale: le tracce invisibili ma indelebili di drammi personali che le varie forme di violenza lasciano nella psiche degli individui.
L’autrice esplora, attraverso le storie dei protagonisti e le interazioni tra i personaggi, la violenza sociale, fisica, verbale, psicologica, sia all’interno della famiglia tra genitori e figli e tra coniugi, sia tra estranei. Dalle piccole forme di abuso alla manipolazione psicologica, dalle relazioni tossiche ai traumi ereditati dalla propria storia familiare, scorrono sotto i nostri occhi un’infinità di atteggiamenti violenti e di sopraffazione dell’altro, spesso impercettibili, subliminali e quasi mai condotti con intenzionalità. Una violenza sottile e diffusa, dunque, che costituisce insieme al conflitto la cifra più autentica dei rapporti sociali a vari livelli e che riguarda tutti noi. Prima o poi destinati a essere vittime e/o carnefici.
Non a caso “Ferite a fior di labbra” è dedicato a coloro che soffrono di Disturbo da Stress Post-Traumatico Complesso, sindrome che in Italia è ancora sconosciuta a molti medici, famiglie ed educatori, con l’augurio che se ne parli di più e si rendano disponibili le necessarie terapie.
Nelle note che accompagnano il romanzo, Annalisa Barbier, psicologa e ricercatrice in Neuropsicologia, definisce i sintomi e le caratteristiche di questo disturbo con riferimento alla più recente letteratura scientifica.
“Ferite a fior di labbra” è un libro dalla trama intrigante e che aiuta a riflettere da un punto di vista psicologico sulla radice della violenza e sulle cause complesse dell’agire umano.
Il romanzo è stato selezionato per partecipare alla Vetrina di Casa Sanremo 2024 dove sarà presentato il 7 febbraio prossimo e nello stand di Be Strong Edizioni alla Fiera Internazionale del Libro di Torino a maggio 2024.