Gay Pride, gli organizzatori: “Lo faremo a Pompei”, e scoppiano le proteste

by Redazione
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La Campania avrà un nuovo Gay Pride quest’anno, nella città mariana per eccellenza alle pendici del Vesuvio: Pompei. Forse, almeno. Perché dall’annuncio di ieri da parte di Arcigay Napoli a queste ore è scoppiata una querelle non di poco conto tra le associazioni organizzatrici e l’amministrazione comunale guidata da Pietro Amitrano che – in un’intervista rilasciata a Repubblica – afferma: “Non si tratta di una richiesta per lo svolgimento di una manifestazione pubblica, è solo una richiesta di incontro. Neanche il tempo di leggerla e mi trovo davanti al fatto compiuto, con tanto di annuncio ufficiale e data. Non voglio entrare nel merito della vicenda, ma trovo quanto meno scorretto dover apprendere da altri che il 30 giugno si terrà il Pompei Pride 2018“.

(foto: Mediterranean Pride 2017 di Napoli – Enrico Parolisi)

L’annuncio di Arcigay

L’annuncio è arrivato nelle scorse ore sul sito di Arcigay Napoli:

Il corteo avrà luogo nella città vesuviana giorno sabato 30 giugno, inserito all’interno dell’OndaPride nazionale. Dopo Salerno, Benevento, Caserta, Bagnoli e i vari Pride napoletani, l’orgoglio LGBT sfilerà per la prima volta in Campania in una città, seppure altamente simbolica e di grande interesse internazionale, non capoluogo di provincia. La difesa della laicità delle Istituzioni democratiche, il matrimonio egualitario e la difesa delle istanze della comunità LGBT dopo la legge Cirinnà, saranno i temi centrali che animeranno il documento politico programmatico di questo Pompei Pride 2018, ma in generale il Pride sarà ancora una volta una grande occasione di confronto e crescita per il territorio sui diritti civili e di cittadinanza di tutte e di tutti.

Nello stesso annuncio si fissava un incontro per il 3 febbraio alle ore 16:00, a Torre Annunziata presso la sede di Arcigay Vesuvio Rainbow (in via Pasquale Fusco 1). Un’assemblea pubblica regionale per definire il percorso verso il Pompei Pride.

La posizione del sindaco

Amitrano, interpellato dalla stampa, sostiene che con Antonello Sannino non c’è stato più di un colloquio informale di qualche mese fa, incontro in cui il presidente di Arcigay Napoli aveva ventilato questa ipotesi. Poi – a detta del primo cittadino – è seguita solo qualche giorno fa una mail in cui si chiedeva “un incontro” ma nessun impegno ancora preso. Almeno non a giustificare la data già fissata del 30 giugno.

L’opposizione di FdI

“È opportuno che le associazioni LGBT sappiano che Fratelli d’Italia ritiene questa idea del Gay Pride a Pompei una provocazione di basso profilo ed in quanto tale, se andremo al Governo del Paese il prossimo 4 marzo, e state certi che ci andremo nonostante tutto e tutti, faremo tutto quanto in nostro potere per impedirla”.

Una presa di posizione durissima quella degli esponenti di Fratelli d’Italia Nello Savoia, neo portavoce provinciale, Luigi Mercogliano responsabile regionale Dipartimento Vita e Famiglia e il consigliere regionale Luciano Passariello. “Riteniamo provocatoria – si legge nella nota – la scelta delle associazioni LGBT di portare le oscenità del Gay Pride nella città mariana che è meta di pellegrini e fedeli da tutto il mondo. La libera espressione del pensiero – proseguono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – non è messa in discussione, per quanto distante anni luce dalla nostra. Quello che si contesta è l’arroganza con la quale le associazioni del mondo omosessuale, con l’avallo puntuale e costante delle sinistre, attaccano luoghi sacri come la città di Pompei che è sede del Santuario della Madonna senza il minimo rispetto per i culti religiosi che questi luoghi rappresentano per milioni di fedeli nel mondo, pensando di poter sfilare liberamente per le strade della città con le loro carnevalate. Auspichiamo che su questo tema si esprima finalmente anche la Curia Arcivescovile e la Santa Sede facendo sentire forte la voce della Chiesa”.

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