Anche questa volta sembra che San Gennaro avesse fretta: il sangue del Santo Patrono di Napoli si è liquefatto ancor prima dell’esposizione ai fedeli che anche questa mattina si sono riversati in massa nel Duomo della città partenopea.
L’annuncio alle 10:05, prima della celebrazione eucaristica, dato dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe.
La strada verso il miracolo di San Gennaro
In realtà i riti religiosi sono cominciati già ieri alla Chiesa delle Sacramentine in via Duomo dove il vescovo di Acerra Antonio Di Donna ha offerto l’olio per la lampada votiva, alla presenza dei sindaci dell’area a nord di Napoli.
Nella Chiesa Cattedrale ha poi avuto luogo il Rito Vigiliare della Celebrazione dei Primi Vespri, presieduto dal cardinale Crescenzio Sepe. Terminati i Vespri, dopo la venerazione delle reliquie del Santo Martire Gennaro nella Cripta, tre staffette di tedofori del Centro Sportivo Italiano, provenienti dal Santuario di San Gennaro alla Solfatara, dalle Catacombe di San Gennaro e dalla Chiesa di San Gennaro ad Antignano, hanno proceduto all’accensione della lampada votiva sul sagrato del Duomo.
Fino ad arrivare al miracolo di questa mattina e alla celebrazione eucaristica. L’ampolla con il sangue liquefatto del Santo sarà esposta ai fedeli per permetterne la venerazione. Alle 18:30 una nuova messa, poi il sangue tornerà al suo posto.
Le parole del Cardinale Sepe
Come è noto, fede e superstizione si mescolano nella figura di San Gennaro, tanto che l’avvenuto miracolo è ritenuto dai napoletani un buon auspicio mentre la mancata liquefazione è presagio di terribili sventure.
Come detto, l’annuncio tanto desiderato è arrivato prima della celebrazione eucaristica proprio perché il sangue del Santo era evidentemente già sciolto quando l’ampolla è stata estratta dalla cassaforte nella Cappella dove è custodita.
«Grazie al Signore che ha manifestato ancora una volta la sua bontà», le primissime parole del cardinale Sepe. Nell’omelia dell’Arcivescovo il ricordo vivo della tragedia di Ischia delle scorse settimane e dei roghi che hanno messo in ginocchio i Comuni dell’area vesuviana e che hanno colpito anche il capoluogo campano. «Sono stati eventi drammatici – chiosa Sepe – che non ci hanno lasciati in pace, come gli inquietanti lampi di guerra che continuano a minacciare la pace da più fronti quali ad esempio le assurde manifestazioni di forza e potenza nucleare, il terrorismo irrazionale, che continua a insanguinate le città togliendo la vita a persone innocenti. È questo che turba oggi le nostre coscienze ed è questa la preoccupazione da mettere al centro anche della nostra riflessione e della nostra preghiera al Santo Patrono perché apra la mente e i cuori di chi ha nelle mani il potere di scrivere con le sue decisioni la storia e soprattutto la cronaca triste e disarmante dei nostri giorni».
La prima da “candidato in pectore” del M5S Luigi Di Maio
Presenti come sempre tanti membri delle istituzioni, tra cui il sindaco di Napoli e della città metropolitana Luigi de Magistris e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Uscita pubblica per il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, candidato in pectore del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni politiche.