Eccedenze alimentari e lotta allo spreco: le ACLI fanno il punto con le istituzioni a Napoli

by Gloria Esposito
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Disagio alimentare, lotta allo spreco e recupero delle eccedenze alimentari: un argomento sempre attuale, un tema su cui è sempre importante tenere accesi i riflettori. Basta un nonnulla per poter fare qualcosa per chi ne ha più bisogno, come sanno i tanti volontari che ogni giorno operano sul campo. Se ne parla in un convegno organizzato dalle ACLI a Napoli che si è tenuto in queste ore (presso la Basilica del Carmine) con rappresentanti politici e istituzionali del territorio napoletano.

Le Acli di Napoli rivendicano di aver promosso una particolare attività con i circoli della propria rete territoriale per sostenere i  bisogni alimentari delle nuove emergenti povertà nelle fasce sociali più deboli. Dando attuazione alla legge Gadda diretta a prevenire lo spreco dei prodotti alimentari e farmaceutici, con sinergie organizzative che vedono coinvolte un gran numero di realtà imprenditoriali della ristorazione, del commercio e delle  distribuzione delle derrate alimentari ha realizzato una rete di recuperi delle eccedenze alimentari aiutando varie mense nella somministrazione di pasti a persone in stato di bisogno.

“Contribuire nel porre un significativo freno allo spreco alimentare, convertendo dispendi di utili risorse in sani comportamenti solidaristici. Enti ed Istituzioni insieme possono promuovere interventi di contrasto al disagio alimentare, intervenendo con una politica di riduzione dello spreco come investimento nella lotta all’esclusione”, questo il commento di Roberta Gaeta, assessore al welfare del Comune di Napoli. Le fa eco Antonella Ciaramella, consigliera regionale in quota Pd: “Ridurre lo spreco alimentare non è solo un obiettivo di recupero materiale  e di distribuzione a chi non ha, ma si sostanzia in un nuovo approccio mentale di maggiore sensibilità e impegno solidale” e aggiunge “Le associazioni che combattono lo spreco e distribuiscono a chi ha bisogno on possono morire di burocrazia o peggio far marcire il cibo in attesa di infiniti passaggi burocratici”.

(foto tratta da Facebook, profilo pubblico di Roberta Gaeta)

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