CHI ERA TINA ANSELMI, LA PRIMA DONNA MINISTRO DELLA REPUBBLICA ITALIANA

by Danilo De Luca
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Tina Anselmi si è spenta nella notte nella sua Castelfranco Veneto. Aveva 89 anni ed è stata la prima donna a ricoprire la carica di ministro della Repubblica Italiana.

Il profilo di Tina Anselmi

Partigiana – col nome di battaglia Gabriella – della brigata Cesare Battisti per poi passare nel Corpo volontari della Libertà, Tina Anselmi proviene da famiglia antifascista: il padre farmacista venne perseguitato dal Regime per le sue idee socialiste, la madre gestiva un’osteria. Si narra (fonte: La Stampa) che la scelta di combattere il fascismo segua la tragica impiccagione di 31 partigiani a cui la Anselmi fu costretta ad assistere.

Nel 1944 entra a far parte della Democrazia Cristiana. Negli stessi anni, si laureerà in Lettere e diverrà insegnante. Sono anche gli anni dell’attività sindacale, in seno prima a CGIL e poi a CISL.

L’ascesa politica di Tina Anselmi è straordinaria. Nel ’59 entra nel consiglio nazionale della DC, nel ’68 diventa deputata (ruolo che ricoprirà fino al 1991).  Tre volte sottosegretaria al Lavoro, nel 1976 Giulio Andreotti la nomina Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Tina Anselmi diventa così la prima donna ministro della Repubblica Italiana.

Con Andreotti, Tina Anselmi sarà anche per due mandati Ministro della Sanità contribuendo fattivamente alla nascita del SSN (Servizio Sanitario Nazionale).

Tina Anselmi e la P2

Altro passaggio importante nella vita politica di Tina Anselmi è legato alla commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2. La Anselmi verrà nominata presidente di quella commissione i cui lavori dureranno per 5 anni, dal 1981 al 1985.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ne ricorda, in una nota diffusa in queste ore, lo “straordinario impegno contro la P2 e per le pari opportunità” aggiungendo “la sua personalità forte e discreta ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come passione per la libertà“.

La presidente della Camera Laura Boldrini, in un tweet, esprime così il suo cordoglio: “Partigiana, prima donna ministra, inflessibile avversaria dei poteri occulti. Con lei se ne va una madre della democrazia italiana”.

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