MORTO IL “BOSS DELLE CERIMONIE” ANTONIO POLESE

by Redazione
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il boss delle cerimonie don antonio polese

Morto Antonio Polese, patron della Sonrisa; è diventato famoso in tutta Italia grazie al reality “Il Boss Delle Cerimonie“.

Nell’ottobre scorso, il patron della Sonrisa, che nel reality era chiamano Don Antonio, fu ricoverato per uno scompenso cardiaco. Ed è stato il cuore a tradirlo. In quell’occasione, quando sui rotocalchi il suo ricovero fu presto trasformato in “Morto il Boss delle cerimonie”. Fu lo staff dell’Hotel a smentire quella voce, precisando, in una nota, che ‘don’ Antonio, 80 anni, era ricoverato in un ospedale di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, e che stava rispondendo bene alle terapie somministrategli nel reparto di Rianimazione del San Leonardo.

Antonio Polese e il successo come Boss delle Cerimonie

È stato il reality il Boss delle Cerimonie a portare alla ribalta nazionale Antonio Polese. Una trasmissione che, dopo la prima puntata messa in onda, aveva addirittura fatto sorgere l’indignazione di alcuni parlamentari che, con un’interrogazione, avevano chiesto che il canale, Real Tv, ne sospendesse la programmazione. “Descrive una Napoli che non è reale”, è in poche parola l’accusa.

Sarà, ma i fasti raccontati nel programma altro non erano che le richieste di sposi novelli, diciottenni, bimbi in età da comunione e persone che volevano festeggiare un evento speciale. Perché sì, la trasmissione poteva (e può) magari far storcere il naso a qualcuno, ma chi non ha riso di fronte a una delle uscite di ‘don’ Antonio? Come quella del “un pono piccolissimo tutto pomellato”, un pony effettivamente a macchie, destinato ai bimbi e che era diventato la mascotte della Sonrisa.

Luci e ombre della Sonrisa

Ecco: l’hotel, croce e delizia. E sì, perché se da un lato ha permesso ad Antonio Polese di diventare famoso, dall’altro è stato più volte oggetti di sequestri e inchieste da parte della magistratura. L’accusa è di abusivismo edilizio. L’ultimo, in ordine di tempo, agli inizi di novembre, quando il Tribunale di Torre Annunziata ha confiscato il complesso. Secondo gli inquirenti, infatti, sull’area sulla quale è stato costruito l’intero complesso, sarebbero stati eseguiti diversi abusi edilizi. Il giudice ha anche disposto che il Comune di Sant’Antonio Abate acquisisca al suo patrimonio la struttura che comprende, tra l’altro, un albergo e un ristorante 5 stelle.

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