Cultura come volano del rilancio del Mezzogiorno, l’idea di Maurizio Bragagni di Noi con L’Italia

by Comunicato Stampa
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maurizio bragagni

​”Cultura, altissima formazione e turismo sono le principali leve su cui bisogna puntare per il rilancio del nostro Mezzogiorno”. Ne è convinto Maurizio Bragagni, che si candida a rappresentare al Senato, nelle liste di Noi con l’Italia, i cittadini italiani della Circoscrizione Europa.

Poco più che quarantenne, Bragagni è nato in Toscana, e da quindici anni vive e lavora con la sua famiglia a Londra, dove è l’amministratore delegato di Tratos, la multinazionale leader nel mondo nella produzione di cavi ad altissima tecnologia realizzati, oltre che nel Regno Unito, anche in Italia: tra la Toscana e Catania.

“Come molti italiani all’estero – racconta – ho scoperto che per mettere a frutto i miei talenti dovevo lasciare il nostro paese. Adesso il Regno Unito è la mia nuova casa. Ma io rimango italiano. Sono rimasto il solito ragazzo toscano che continua a sognare. Avendo ricevuto tanto nella vita, ho cercato di restituire quello che ho potuto. Per questo dopo il voto sulla Brexit, ho creato opportunità di dialogo per gli italiani che vivono nel Regno Unito, ed ho dato vita a ‘eSharelife’, una fondazione per finanziare progetti di sviluppo a distanza nel mondo per i più svantaggiati. Ora voglio mettere a disposizione degli italiani all’estero la mia esperienza di uomo, di emigrante e di imprenditore rappresentandoli in Parlamento”.

Guardando al Mezzogiorno d’Italia, Bragagni ha un obiettivo: “Va rilanciata l’industria turistica, ripensandone il modello di offerta. La Spagna, da questo punto di vista, ci offre un buon esempio. Il nostro Sud ha due asset inestimabili: si chiamano ‘bellezza’ e ‘cultura’. Quello racchiuso nelle regioni del Sud è un patrimonio di cui chiunque nel mondo aspira a godere e che abbiamo il dovere di rendere fruibile al massimo: a partire dalle famiglie con bambini”. Accanto a questo, secondo Bragagni nel Mezzogiorno è necessario investire sempre più nell’high tech. “Le università del nostro Sud sono poli di eccellenza:  vanno aiutate nel fare ricerca e nel contribuire con l’altissima formazione che sono in grado di offrire ad essere veri punti di sviluppo per il territorio”. ​

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