TERRITORI DA GUSTARE, UN’ESPLOSIONE DI SAPORI E COLORI AI PIEDI DEL VESUVIO

by Stefania Zona
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Si è tenuta ieri, 27 febbraio 2017,  la 1° edizione di Territori da gustare, un progetto ideato e curato da Laura Gambacorta e Fabio Oppo, che hanno voluto valorizzare le eccellenze di prodotti unici, anche molto diversi tra loro, della Campania, dell’Italia e non solo.

A fare da cornice all’evento la splendida Masseria Guida ad Ercolano, proprio ai piedi del Vesuvio, un’antica masseria ristrutturata da Giorgio Guida insieme ai suoi fratelli rispettando gli spazi e gli strumenti agricoli tradizionali ritrovati. Inaugurata nell’aprile 2016 è ancora in ampliamento, con in cantiere una Spa e un maneggio come prossime aperture. La struttura è completamente immersa nel verde, con due grandi orti all’ingresso per coltivare prodotti di stagione, un piccolo vigneto di uve autoctone del Vesuvio (coda di volpe, falanghina e piedirosso), alberi di ciliegio e pellecchiella vesuviana e una collezione di spezie profumatissime.

Sicuramente è stato protagonista di Territori da gustare il vino, rappresentato da aziende campane come Luigi Tecce, che ha tenuto anche nel pomeriggio un laboratorio sull’andamento climatico e come questo influenzi ogni annata, ma anche Azienda Agricola Ciù Ciù dalle Marche, Feudo Luparello dalla Sicilia o ancora Pelissero dal Piemonte. A completare il panorama del beverage anche il birrificio artigianale campano Saint John’s Bier e l’acqua lombardo San Pellegrino.

Tra le prelibatezze del percorso gastronomico di Territori da gustare che hanno intrigato il nostro palato troviamo il miele trentino di Thun, che oltre ai classici miele d’acacia e miele millefiori, ha presentato anche miele all’eucalipto, d’edera e d’abete dai profumi intensi e coinvolgenti; i deliziosi biscottini dell’azienda dolciaria Di Ciaccio di Gaeta o ancora le specialità piemontesi al tartufo di TartufLanghe  come cioccolatini, oli, patatine in busta e burro. In Campania è possibile spaziare tra i prodotti di mare come vasetti di alici, acciughe, tonno o ricciola Di Lucia Ittici azienda del Cilento, oppure i tanti tipi di cioccolatini di Zeno Cioccolato, i liquori di GustaCampania e anche, se un po’ in anticipo, le colombe pasquale del Forno Guarino.

Sicuramente il prodotto di spicco dell’intero evento è stato lo Jamón ibérico di Emiliano García arrivato direttamente da Salamanca. Parliamo di un prosciutto pata negra de bellota, cioè proveniente da una razza di maiale iberico certificato, che viene allevato in libertà e alimentato esclusivamente con ghiande. In degustazione abbiamo potuto assaggiare un prosciutto di punta chiamato Antico con 62 mesi di stagionatura naturale, il lomo (equivalente alla nostra lonza) e il chorizo (salame tipico iberico) speziati al Pimentón Dulce, una speciale paprika ottenuta da peperoni spagnoli essiccati. Il tutto è stato tagliato rigorosamente a mano dal Maestro Cortador Juan Josè Herrero.

Questi deliziosi salumi iberici sono stati protagonisti dell’entrèe dedicato al pranzo di presentazione dell’evento ai giornalisti, abbinato allo Champagne Carte Blanche Brut di Jean Michel dal sommelier della Masseria Guida, Daniele Briola, che ha curato anche la cantina della masseria che mette a disposizione circa 900 etichette.

A seguire abbiamo potuto degustare la cucina dello chef Basilio Avitabile, che ci ha deliziato con un menù che rappresenta il concept del ristorante: una cucina semplice, ma raffinata, fatta dei prodotti tipici campani e quando possibile dell’orto stesso, insomma il vero km 0. “Puntiamo all’equilibrio dei sensi” dice Giorgio Guida “cerchiamo di trovare una coerenza in tutte quelle che apparentemente possono sembrare contraddizioni. Io sono nato a pochi passi da qui, amo questo territorio e voglio poterlo valorizzare con orgoglio in tutto il mondo.” La struttura infatti ha due anime, oltre al ristorante con un menù gourmet ha anche un altro ristorante, La casa del massaro, con un menù di cucina tradizionale napoletana curato dallo chef Angelo Falanga.

Ospite speciale del pranzo è stato Tommaso Luongo che ha proposto uno dei suoi famosi Champagne mob proponendo tre diversi champagne dell’azienda Jean Michel da degustare alla cieca, con tanto di benda, per poter concentrare l’ofatto sulle differenza tra Pinot Meunier, Chardonnay e Pinot Noir, i tre vitigni principali della zona di produzione della regione Champagne, a qualche chilometro da Epernay, nel comune di Moussy, dove si trovano i vigneti dell’azienda.

Territori da gustare si è rivelata un’esperienza multisensoriale che ci ha fatto viaggiare attraverso sapori, odori e colori di territori vicini e lontani.

 

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