Ostriche borboniche e cicli lunari: nei Quartieri Spagnoli Mame Ostrichina, il ristoro del corpo e dell’anima

by Massimiliano Maurino
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Tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, in Via Carlo de Cesare n. 52, si trova Mame Ostrichina; un luogo dove corpo, mente ed anima trovano il loro nutrimento. L’idea di Monica Neri si potrebbe sintetizzare in tre parole chiave: biodinamico, ecosostenibile e glocal.

Già a partire dal nome “Mame”, che vuole essere un richiamo ai cicli della terra e all’alimentazione sostenibile, mentre “Ostrichina” è un omaggio a Re Ferdinando IV di Borbone, che diffuse le tecniche di coltivazione delle ostriche in tutta Europa.

Un ristorante di respiro biodinamico, il cui principio base della sua cucina è fondato sull’effetto che il ciclo della luna ha sull’attività biologica delle piante e di conseguenza del suo apporto all’uomo. Mama Ostrichina è accoglienza e formazione, con il suo progetto “Magna Mater”, rivolto ai napoletani e ai turisti: acquisti consapevoli, piatti preparati con procedimenti a basso dispendio energetico, valorizzazione dei prodotti campani in una dimensione di offerta ad una clientela internazionale, in un luogo che invece in questi anni ha strizzato soprattutto l’occhio alla platea di turisti che hanno invaso il capoluogo partenopeo, serviti con offerte molto più commerciali che gastronomiche. Monica ci racconta anche che Mame è un luogo per partecipare alle “meditazioni della luna”, a corsi introspettivi, percorsi di scrittura autobiografica e tanto altro.  Insomma, puro cibo per lo spirito.

Lo scorso mercoledì Monica ci ha accolto nel suo locale con una speciale degustazione ecosostenibile. Ci ha deliziato con una proposta di tre tipi di ostriche (San Dalia, Glowing e Claires n.2). E poi a seguire, proposte gastronomiche d’ispirazione mediterranea che abbracciano anche la cucina vegetariana ideate da Chef Fabio Borruso. In tavola, ad accompagnare, vini biodinamici. Lo Chef Alejandro Aguirre, ha proposto una grande novità in fatto di food di questo autunno partenopeo: “sushi&susci”, che spazia dal sushi tradizionale a roll innovativi, fino a una linea tutta vegana da asporto. In menù spiccano: “Ceviche” tonnetto con mango e creaturine dell’orto, “Mazzarella” gambero rosso di Mazara del Vallo, guacamole, gelo di more, chips di riso, platano e batata, “SasCimi” salmone selvaggio marinato su batata in salsa di peperone, “SusCi dello Chef”, “Pollok alla diavola” astice, barbabietola al wasabi, purea di edamame e maionese di astice, “A tutta birra” affumicata a freddo di ricciola, crema di cipolla alla birra, funghi. Per dolce Fabio Borruso ha voluto fare un omaggio al fratello Antonio, chef stellato, proponendo un suo famoso dessert: la zuppa di pastiera napoletana.

Il Mame Ostrichina non è un semplice ristorante, è un concetto.

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