“ULTIMA SPIAGGIA”, SEQUESTRATO IL RESIDENCE PORTO DI ROMA

by Redazione
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Trecentoventi immobili sequestrati tra appartamenti, negozi, box auto e terreni; tra questi, il noto Residence Porto di Roma. Tutti riconducibili a vario titolo a Mauro Balini, imprenditore, già balzato agli onori della cronaca per il suo coinvolgimento in alcune inchieste su bancarotta, riciclaggio e intestazione fittizia di beni (Portus Romae, 2015).

Oltre ai beni mobili e immobili sequestrati, nel mirino del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza capitolina ci è finito l’intero capitale sociale e patrimonio aziendale di una società con sede a Roma. Incessante l’attività delle Fiamme Gialle per cercare di far luce su connessioni e connivenze con le organizzazioni criminali con interessi economici su Ostia Lido.

Durante queste indagini l’operazione commerciale che ha portato alla nascita del Residence Porto di Roma, struttura a 4 stelle di recente costruzione, è apparsa immediatamente anomala agli occhi vigili dei finanzieri. Cifre irrisorie per cessioni di terreni e locazioni di ramo d’azienda, in cui – secondo gli investigatori – il Balini non avrebbe mai perso il controllo della struttura.

“Ultima Spiaggia”, i precedenti

L’operazione Ultima Spiaggia è solo l’ultimo capitolo di una lunga indagine sulla situazione di Mauro Balini, già destinatario in passato di sequestri per un totale di oltre 460 milioni di euro. Un impero, praticamente, con cuore pulsante proprio a Ostia Lido: oltre al Residence Porto di Roma, nelle disponibilità del Balini sarebbero risultati anche alcuni stabilimenti balneari.

Del resto, già in precedenti indagini il nome di Balini era circolato. In particolare durante “Nuova Alba“, operazione che ha permesso agli inquirenti di accertare come le organizzazioni criminali egemoni sul litorale intendessero mettere le mani sui lavori di ampliamento del porto di Ostia Lido.

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