Sarebbe (e il condizionale è d’obbligo) servito per un agguato nei confronti del procuratore capo di Napoli Giovanni Colangelo il tritolo sequestrato a Gioia Del Colle in un’operazione di alcuni giorni fa della Squadra Mobile di Bari e dei Carabinieri. A rivelarlo, secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, un collaboratore di giustizia originario del Napoletano ma vicino alla Sacra Corona Unita. L’uomo, entrato in contatto durante la detenzione con uomini della camorra, avrebbe appreso della volontà di tendere un agguato al magistrato, proprio lì dove abita.
L’OPERAZIONE BARESE
Il tritolo, 550 grammi, è stato rinvenuto tra i cespugli di una tenuta di un pregiudicato di Gioia Del Colle. L’operazione ha portato al fermo per 5 pregiudicati, e si svolgeva nell’ambito di una più articolata indagine sulle dinamiche criminali baresi, più precisamente dopo il tentato omicidio dello scorso 14 febbraio di Giuseppe Drago a San Pio. Durante le intercettazioni ambientali, le forze dell’ordine hanno scoperto dell’acquisto e del nascondiglio del potente esplosivo. A confermare, però, del piano criminale contro Giovanni Colangelo è stato il collaboratore di giustizia, che avrebbe anche avvalorato che la camorra studiava da un po’ di tempo gli spostamenti del procuratore capo di Napoli.
“LA CAMORRA PROGETTA UN ATTENTATO CONTRO COLANGELO”, LE DICHIARAZIONI DEI GIORNI SCORSI
Le rivelazioni di un disegno criminale contro Giovanni Colangelo risalgono ai giorni scorsi. A seguito delle dichiarazioni del pentito, a Bari è stata aperta un’inchiesta e al magistrato è stata rafforzata la scorta. Secondo quanto si apprende dai media, il progetto di colpire Colangelo sarebbe partito da organizzazioni criminali egemoni nell’area nord di Napoli, le quali già a fine 2015 per progettare l’attentato avrebbero stretto contatti con la malavita pugliese. Il clan, secondo quanto avrebbe riportato il collaboratore di giustizia, “da tempo studiava comportamenti e abitudini e raccoglieva informazioni private” sul numero 1 della Procura di Napoli.
GIOVANNI COLANGELO, IL PROFILO
Alla guida della Procura di Napoli dal 2012, dove ha sostituito Giovandomenico Lepore, Giovanni Colangelo comincia la sua carriera di magistrato nel 1972 a Chivasso. Prima di insediarsi a Napoli è stato pm a Bari e poi procuratore aggiunto con delega di coordinatore della Direzione distrettuale Antimafia, infine procuratore capo a Potenza.
(photo courtesy of Radio Siani)