L’IMPRESA DI VIENNA CAMMAROTA: A 67 ANNI A PIEDI DA PAESTUM A MANFREDONIA

by Gloria Esposito
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Vienna Cammarota

In ogni passo di Vienna Cammarota è custodita una preghiera alla terra. A 67 anni la guida ambientale escursionista AIGAE vuole stabilire un piccolo record, non solo personale. Tenterà di percorrere, a piedi, 230 chilometri raccontando le tradizioni dei paesi che attraverserà. Un’impresa che è partita questa mattina all’alba da Paestum per terminare tra dieci giorni a Manfredonia, in Puglia. Una media di circa 20 chilometri al giorno, tutti percorsi senza l’aiuto di tecnologie e navigatori satellitari.

«È un viaggio molto importante, non voglio frenare la mia fantasia, mi guiderà l’istinto». Ecco perché nel suo zaino, che pesa 7 chili, c’è uno smartphone, ma solo per raccontare con video e foto sul suo profilo Facebook i luoghi che incontrerà. Il tragitto è stato studiato nei minimi dettagli e tracciato su una cartina geografica con un evidenziatore verde. Il viaggio è costruito su otto tappe principali «ma possono variare » racconta. «Questo è l’anno dei cammini, ma anche del Giubileo della Misericordia. Magari m’imbatterò in luoghi in cui l’uomo ha costruito senza tener conto della natura. Ma sono una guida ambientale, il mio compito sarà soprattutto quello di raccontare ciò che vedo. Visiterò santuari e piccoli borghi che nessuno conosce, sarà una scoperta anche per me».

Il viaggio di Vienna Cammarota

Vienna Cammarota, dopo Paestum, toccherà Contursi Terme, Capo Sele, Bisaccia, Accadia, Bovino, Troia e Foggia per dirigersi a Manfredonia, tappa finale dove nel Parco Nazionale del Gargano l’aspetta il meeting nazionale AIGAE.

Vienna Cammarota

Un primo piano di Vienna Cammarota

Durante il suo tragitto risalirà l’Appennino, attraverserà i luoghi colpiti dal terremoto in Irpinia negli anni ’80, confidando nell’ospitalità delle persone che incontrerà. È il primo cammino che affronta in Italia, ma ne ha già collezionati diversi in passato, tra cui uno in Palestina. «Non so ancora dove dormirò, spero non all’addiaccio – confessa ridendo – ma sono sicura che incontrerò molte persone disposte a ospitarmi. Voglio raccontare anche questo, dar voce a luoghi e persone che non ne hanno».

Vienna Cammarota è prima di tutto, però, una studiosa. «Mi piacerebbe anche valutare quanto stiamo rispettando la natura, se abbiamo stravolto il nostro incredibile patrimonio artistico e paesaggistico. E poi sono un’appassionata dello slow food. Durante le mie ricerche ho scoperto che in alcuni paesini mangiano le rane, altri invece le anguille. E sono dei maestri in queste pietanze. Chi l’avrebbe mai immaginato!»

La guida ambientale, ha anche lasciato spazio a una sua vecchia passione, quella del kajak, perché il racconto dei luoghi che attraverserà, passa anche da qui, dai fiumi. Dopo aver risalito il  Sele, in Campania, sarà la volta di quello che gli antichi romani chiamavano “Áufidus” : il fiume Ofanto che dalla Campania arriva in Puglia.

L’obiettivo di Vienna Cammarota è anche ascoltare “li cunti”, le storie che questi luoghi custodiscono. Come la battaglia di Canne, le guerre puniche e ovviamente il comandante di Cartagine Annibale. Tutto con una scenografia d’eccezione costruita tra borghi dimenticati, tradizioni forse ancora sconosciute e natura da preservare. Un modo per restituire alla terra ciò che per secoli l’uomo ha tentato di strapparle via. Trovando magari un po’ di spazio per il viaggio di ritorno.

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