Il “Mare in Mostra” a Napoli

by Massimiliano Maurino
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mare bagnoli enrico parolisi

Mare come risorsa, mare come bene comune da preservare e valorizzare: “Mare in mostra” è un percorso di valorizzazione della risorsa mare e che ha come obiettivo quello di sensibilizzare ed informare rispetto alla tutela dell’ambiente marino.

La rassegna nasce dalla volontà di far emergere la consapevolezza che il mare è una vera e propria risorsa e come tale va curata e rispettata. Negli ultimi mesi sono stati pubblicati i risultati dello studio “Litterbase” (una mappa che ci mostra le zone colpite dall’inquinamento marino): dallo studio emerge che praticamente tutta l’area del Mar Mediterraneo detiene la bandiera nera in termini di inquinamento. I dati sono continuamente aggiornati e sono sempre più allarmanti. Soprattutto riguardo alla plastica con circa 1220 specie colpite duramente dalle conseguenze di questo tipo d’inquinamento.

L’iniziativa “Mare in Mostra” si pone l’obiettivo di valorizzare e sensibilizzare le persone,  attraverso degli eventi di pulizia dei fondali che sono previsti nelle prime due tappe (del 23 aprile al Porto del Granatello a Portici e del 7 maggio al Molosiglio di Napoli), alla quale si aggiungerà una giornata di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza, prevista per il 14 maggio presso il Polifunzionale di Portici, con la mostra fotografica degli interventi fatti, presentazione del libro “Una spiaggia troppo bianca” di Stefania Divertito (NNEditore) e momenti di condivisione di tematiche legate alla tutela e alla promozione della risorsa mare.

L’iniziativa “Mare in Mostra” è realizzata grazie alla sinergia e all’apporto volontario di quattro organizzazioni, a vario titolo impegnate nei diversi eventi:

  • Centro Subacqueo Sant’Erasmo
  • Associazione FondaliCampania
  • Soc. Sepofà – Seminare politiche del fare
  • E.I.T.A.L. Campania

Per maggiori informazioni su come dare il proprio contributo:

e-mail: [email protected]

Tel: 0815590553 – 3476476939

Facebook: Mare in Mostra Soc. Coop. Sepofà

(foto di Enrico Parolisi)

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