Il trentuno: ‘o patrone ‘e casa. Il sessantacinque: ‘o chianto. Il settantadue: ‘a meraviglia. L’ottantasette: ‘e perucchie.
Sono solo alcuni dei novanta numeri che fanno parte della smorfia napoletana. Perché se scriviamo di giochi d’azzardo qualche parola sul capoluogo campano è d’obbligo.
E possiamo cominciare prendendo in prestito quelle della Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi.
L’ente lombardo ha prodotto uno studio nello scorso agosto che aveva per protagonisti gli esercizi operanti proprio nel settore che gli anglosassoni indicano col termine gambling. Per realizzarlo i ricercatori della Camera di Commercio hanno interpellato il registro imprese e raccolto i dati relativi al periodo gennaio-marzo 2017 e, a distanza di dodici mesi, quello gennaio-marzo 2018.
“In Italia sono 11.139 le attività legate al gioco – si legge nel comunicato diramato alla stampa –. Crescono del 6,9% dal 2017 quando erano 10.418. Prima nel Paese per attività legate a gioco e scommesse è Napoli con 1.307 (11,7% del totale nazionale, +4,6% in un anno) seguita da Roma (904, 8,1% italiano e +4,8%) e Milano (480, 4,3% e +9,1%)”.
Insomma, parafrasando la famosa citazione di Goethe, verrebbe da scrivere: vedi Napoli e poi gioca!
Ma sono anche altre le statistiche che richiamano la nostra attenzione.
Dietro il capoluogo regionale e il suo hinterland si piazzano, infatti, i territori provinciali di Salerno, 406 esercizi (387 nel 2017, balzo di +4,9%), Caserta, 349 (307, +13,7%), Avellino, 116 (106, +9,4%), e, ultima della graduatoria, Benevento, 83 (69, +20,3%).
Il totale di 2.261 attività equivale a una crescita rispetto all’anno precedente del +6,7%. Un dato inferiore a quello nazionale. Ma gli esercizi campani finiscono col rappresentare un quinto (20,3%) di quelli presenti in tutte e venti le regioni.
E per il futuro cosa dobbiamo aspettarci?
Probabilmente una crescita dell’azzardo online a discapito di quello offline, con conseguente variazione anche dei dati fino a questo punto riportati.
In Danimarca, per esempio, il sorpasso c’è già stato. Lo hanno certificato le autorità locali. Lo scorso anno la raccolta di denaro attraverso la Rete è stata maggiore, seppur di poco, di quella avvenuta tramite i canali tradizionali.
In Italia i dati dell’Osservato sul Gioco Online del Politecnico di Milano raccontano che la spesa in casinò virtuali, come per esempio netbet.it, sale scommessa online, poker room in diretta web cam, pesa per il 7,2% su quella dell’intero comparto. Ma solo ventiquattro mesi orsono si attestava al 5,4%. E crescono il numero di player tramite smartphone oppure tablet.
Appuntamento, quindi, con tutti gli aggiornamenti al prossimo 2019.