Cambiare fornitore gas e luce: com’è possibile farlo e cosa serve

by Redazionale
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Com’è possibile cambiare fornitore di luce e gas? Con ogni probabilità se ci si sta facendo questa domanda è perché si è stanchi di ricevere ogni mese bollette sempre più pesanti o di subire i disservizi del proprio operatore. Ecco una guida passo passo, allora, allo switch – è questo il termine con cui ci si riferisce in gergo al passaggio dal vecchio al nuovo operatore di luce e gas – che, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, è nella maggior parte dei casi semplice e veloce.

Quando arriva il momento di cambiare fornitore di luce e gas

La parte più complessa dell’intero passaggio a un nuovo fornitore di luce e gas è rendersi conto di quando è venuto il momento di cambiare, in primis, e, in secondo luogo, scegliere il partner e l’offerta che fanno più al caso proprio. Come in parte già si accennava in apertura se le bollette sono ogni mese sempre più care e poco in media con i prezzi di mercato – che si possono controllare facilmente sul sito dell’ARERA o tramite appositi comparatori – è un chiaro segno che è ora di cambiare fornitore di luce e gas o, quantomeno, la propria offerta. Capita spesso, infatti, che i contratti datati prevedano condizioni non più competitive e vantaggiose: in questo caso prima di pensare a uno switch vero e proprio si può valutare semplicemente di cambiare pacchetto gas e luce pur rimanendo con il proprio fornitore, scegliendone uno più adatto ad abitudini ed esigenze personali. A volte sono proprio queste ultime a cambiare con il tempo, rendendo la vecchia offerta luce e gas di fatto inadeguata e troppo dispendiosa se, per esempio, in casa e a utilizzare gli apparecchi domestici non si è più solo in due ma in quattro con i figli: una tariffa flat o tutto incluso può essere, in questo caso, quella perfetta per risparmiare sulle utenze domestiche.

Come fare lo switch di operatore gas e luce

Una volta scelta l’offerta luce e gas che fa più al caso proprio – e dalla fine del mercato tutelato le proposte disponibili si sono moltiplicate – di fatto l’unica altra azione che rimane da fare per lo switch è attivare il contratto luce e gas con il nuovo fornitore. Servono pochi documenti come carta d’identità, codice fiscale, l’ultima bolletta e il codice POD che si trova riportato anche al suo interno, dei recapiti telefonici o mail e un IBAN se si vuole procedere con la domiciliazione bancaria delle bollette. Sarà il nuovo fornitore, una volta firmato il contratto, a darne direttamente comunicazione al vecchio. Non c’è bisogno che l’utente invii raccomandate o simili e soprattutto non sono previsti costi per il passaggio al nuovo fornitore, né l’interruzione della fornitura del servizio. Quanto ai tempi sono molto diversi a seconda che si tratti della fornitura di energia elettrica o di gas, oltre che di caso in caso: il passaggio al nuovo operatore luce è in genere completato entro un massimo di sessanta giorni; nel caso dell’operatore gas e a meno di aver scelto una tariffa dual i tempi si allungano invece perché un tecnico deve controllare l’effettiva idoneità di impianto e contatore. Gli ultimi, contrariamente a quanto si potrebbe credere, non vanno necessariamente sostituti per lo switch.

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