“L’autore a chi legge”, un’espressione utilizzata spesso nel libro antico per denominare la premessa dell’autore ai propri lettori, si pone come obiettivo la promozione della lettura attraverso la presentazione di libri legati alla programmazione culturale del Museo FRaC di Baronissi. La rassegna è promossa dall’Associazione Culturale “Tutti Suonati” nell’ambito degli eventi e delle attività didattiche del Museo.
Il secondo appuntamento, che si terrà venerdì 2 dicembre alle ore 18.30 al Museo FRaC–Baronissi, prevede la presentazione del volume “Fuori Luogo” di Francesco Casaburi. L’introduzione sarà affidata al Prof. Massimo Bignardi, Direttore del Museo FRaC, con letture a cura della Compagnia Sobremesa.
“Fuori Luogo” è una raccolta di racconti definita dall’autore con queste parole: “Certe storie sono inopportune; vuoi per la tematica, vuoi per i protagonisti, vuoi semplicemente per come vengono raccontate.
E forse è questa l’unica cosa che accomuna i sette racconti qui presenti, per il resto davvero molto eterogenei tra loro: per un motivo o per un altro, sono fuori luogo – sottolinea Francesco Casaburi – Probabile risentano di quell’impulso congenito, quel tipo di automatismo che scatta quando ti ritrovi al buio e spinge la mano verso una cosa indispensabile per l’orientamento: di solito l’interruttore della luce; la mia ha bisogno degli spigoli”-
Francesco Casaburi
Attore teatrale, formatore, talvolta autore.
Nasce in un piccolo borgo marinaro della Costa d’Amalfi agli inizi degli anni ’80, cieco come un tostapane.
A vent’anni decide di partire per terre straniere armato di sacco a pelo e voglia di arrangiarsi: più che se stesso, cercava tutto il resto.
E’ in questo continuo errare che fioriscono molteplici strategie per far coesistere cecità e indipendenza.
Si forma in lettere classiche e battaglie universitarie; poi si innamora delle neuroscienze e le studia da autodidatta, soprattutto le scoperte sulla percezione sensoriale. Sono queste ultime che costituiscono il fulcro dei corsi e laboratori che porta tuttora in giro, assieme ai suddetti espedienti per l’autonomia quotidiana, specie quelli poco ortodossi.
In scena preferisce veicolare narrazioni più che giochetti pseudo sperimentali; registi permettendo. Al momento risiede a Bologna.