Era il ’64 quando il sax di James Senese ha esordito sui palchi che contano, e a oltre 50 anni da allora il sassofonista, simbolo indiscusso con Pino Daniele del neapolitan power degli anni ’70-80 (e di quel meltin’ pot fatto di fibrillazioni sociali e contaminazioni culturali e musicali), continua a innovare e reinterpretare la musica partenopea, pur rivolgendosi direttamente a un’icona della tradizione popolare come San Gennaro. In queste ore nei negozi arriva ‘O Sanghe, il suo ultimo lavoro artistico, e in rete compare l’omonima canzone che dà il titolo all’ultimo album dei Napoli Centrale, prodotto da Ala Bianca Group. E, mentre San Gennaro scioglie il Sangue per l’ennesimo miracolo, James Senese – a 4 anni dal suo ultimo album solista – invoca il miracolo. Mentre, in bianco e nero, sullo sfondo del video si alternano scene drammatiche di cronaca d’oggi a visi dei cittadini di Napoli, intervallati tra l’altro dalle immagini del San Gennaro dipinto sulla facciata di un palazzo di Forcella dallo street artist Agoch.
JAMES SENESE E “‘O SANGHE” DELLA GENTE
Il “sangue” a cui si riferisce James Senese, però, è proprio quello della gente. Come recita una strofa, “‘o sanghe d’o popolo perdente”. Senese si rivolge direttamente al patrono della città di Napoli, in una scena che a noi di Livenet ha ricordato anche il Troisi che con Lello Arena si rivolgeva proprio al Santo in un memorabile sketch de La Smorfia. Un appello meno arrabbiato della denuncia di ‘Ngazzate nire ma altrettanto forte; un sound che resta fedele a sé stesso grazie anche a una formazione storica, con Franco Del Prete, Gigi De Rienzo e Ernesto Vitolo. Echi di un neapolitan power ancora presente nella produzione musicale che spazia tra il funk e il jazz di Senese che, ad “appena” 71 anni, registra ancora record: nel 2015, infatti, i suoi Napoli Centrale detengono l’invidiabile primato di live band più attiva d’Italia con più di 110 concerti in 365 giorni (fonte: Punto Agro News).
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[…] ‘O Sanghe, l’ultimo disco dell’artista, è un nuovo orizzonte su cui si volge lo sguardo del sassofonista partenopeo, mai fermo due volte nello stesso posto. All’interno del disco tutti i riferimenti artistici che hanno fatto grande la sua musica, con una rinnovata carica espressiva. Funk, blues, venature jazz, e tanto mediterraneo, tanta Napoli nelle melodie, nelle storie raccontate; vita, lavoro, lotte quotidiane per la sopravvivenza, amore, fede. In “O sanghe” c’è groove da vendere, come solo James sa. […]