A formularla è stato lo scrittore siciliano Corrado Monaca, fautore della messa in valore di risorse ambientali inespresse, quali letteratura e architettura, nella pianificazione strategica socioeconomica.
Nella giornata conclusiva del convegno, Corrado Monaca, autore di un saggio su Ernesto Basile, padre del Liberty e primo architetto europeista, ha tenuto una relazione dal titolo “Il Liberty delle maestranze euro mediterranee, risorsa ambientale inespressa”. Nel suo intervento suggerisce l’inserimento del “liberty delle maestranze euro mediterranee” nella lista del Patrimonio mondiale UNESCO al fine di promuoverne la valorizzazione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future. Secondo Monaca, c’è un filo comune che unisce le architetture liberty presenti in alcune realtà di provincia apparentemente distanti tra loro e periferiche rispetto alle grandi correnti culturali, nel Sud Italia (Reggio Calabria, Palmi, Taurianova, in Calabria; Canicattini Bagni, Vittoria Scoglitti, Modica, Ispica in Sicilia) e il Sud della Spagna (Mazarrón, Murcia, Cartagena). Attraverso una panoramica sui principali edifici Liberty in queste realtà, Monaca evidenzia un linguaggio e un sentire comune nel modo di concepire l’habitat umano. In sostanza, il compito dell’architetto si allarga dalla progettazione degli spazi, interni ed esterni, allo studio e realizzazione delle luci; dagli arredi alla decorazione delle pareti, fino al coinvolgimento del paesaggio circostante. Questo linguaggio comune ricorre ai materiali edilizi locali, dalle cave di pietra calcarea della Sicilia sud-orientale alle miniere di ferro, piombo, zinco di Mazarrón. Ne emerge, dunque, un’identità collettiva, declinata in funzione delle maestranze e delle risorse locali, che può costituire una base per la futura fase di sviluppo.
La proposta di Monaca prevede il riconoscimento del Liberty delle maestranze euro mediterranee come Patrimonio UNESCO, con l’avvio di una nuova fase di sviluppo culturale ed economico per i territori interessati. L’apertura di tali edifici al pubblico, laddove viene effettuata, è già una fonte di attrazione artistica e culturale. L’inserimento di questo patrimonio architettonico all’interno di una rete culturale e turistica europea e mediterranea costituirebbe un importante volano per il turismo culturale, generando un aumento della domanda per guide, servizi logistici e di trasporto, strutture ricettive e ristorative, oltre a un’attenzione crescente verso la formazione di restauratori e imprese edili specializzate nel restauro conservativo. La proposta, infatti, è attenta anche alla tutela di questo fragile patrimonio, minacciato dal degrado e dall’espansione urbana. Grazie a interventi mirati e a una maggiore consapevolezza del loro valore, questi edifici possono essere preservati e resi parte integrante di un progetto di sviluppo che coniuga cultura, turismo e tutela ambientale.
Il testo della relazione di Monaca è già disponibile nel volume degli Atti, presentato in anteprima alla Fiera internazionale del libro di Francoforte, dove l’Italia è stata ospite d’onore.