AL MANN UNA MOSTRA SU CARLO DI BORBONE

by Eleonora Iasevoli
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mann inaugurazione carlo borbone

È stata inaugurata, ieri al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra “Carlo di Borbone e la diffusione delle Antichità”, curata da Valeria Sampaolo, Archeologa e Conservatrice Capo del Museo Archeologico, che sarà fruibile al pubblico sino al 16 marzo 2017.

Prosegue così l’opera di valorizzazione del museo, con un evento direttamente legato alla storia partenopea e italiana. Nel trecentesimo anniversario della nascita di Carlo III di Borbone, è stata dedicata questa mostra alla sua figura lungimirante e all’avanguardia nella trasmissione delle Antichità, considerando il prezioso patrimonio del MANN, di cui fanno parte prestigiose edizioni d’epoca e oltre 5000 rami della Stamperia Reale. Una mostra diffusa in tre sedi, collegate tra loro attraverso la multimedialità, per commemorare in contemporanea il sovrano illuminato.

“L’idea di trovarci qui insieme – dichiara il direttore dell’Archeologico Paolo Giulierini –  dà la contezza del grande spessore culturale che lega insieme la città di Napoli, Madrid e Città del Messico e dell’enorme eredità culturale che ha lasciato Carlo in questa città, come in tante altre parti del mondo”.

La dottoressa Sampaolo mostra al console di Spagna i dispositivi multimediali

Il Console di Spagna José Luis Solano presente all’inaugurazione ringrazia tutti per l’accoglienza calorosa. “Carlos, un re che abbiamo in comune con i napoletani”, ama sottolineare il Console, ricordando che il Museo del Prado sarebbe potuto essere un  museo archeologico per i reperti che stavano venendo alla luce in America, ma non è stato più possibile. Ringrazia Napoli per questa commemorazione, notando come il re sia ormai chiamato solo Carlo, perché di Carlo, come lui specifica, ce n’è solo uno.

La parola, poi, passa all’Assessore alla Cultura e al Turismo, Nino Daniele, che si fa portavoce dei saluti del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, con un incitamento, un sostegno ed un compiacimento all’operato del direttore del MANN, Paolo Giulierini. Per l’Assessore, il contatto con la grandezza e con la magnificenza del passato può diventare uno stimolo per fare bene in futuro. Cita Goethe, il quale diceva:”quando ricevi un’eredità,  riconquistala per possederla”. “L’archeologia europea  –  dichiara –  è nata ad Ercolano”. “Napoli nel ‘700 divenne grande capitale europea ed influenzò il gusto europeo – continua l’Assessore  – da quegli scavi che furono condotti, derivò l’intera costruzione del neoclassicismo che influenzò l’Europa”.

Questa mostra rientra in un anno ricco d’iniziative ed eventi dedicati alla figura di Carlo, che diede autonomia di capitale e di regno a questa città. La curatrice della mostra, Valeria Sampaolo, prosegue: “La figura di Carlo lega Napoli, Madrid e Città del Messico sia come promotrice della ricerca di Antichità, sia per l’intuizione di far scoprire tutti i tesori di Antichità che furono portati alla luce nelle città vesuviane”.

Carlo utilizzò il metodo più moderno per la sua epoca: “la stampa”. In tal modo, tutte le capitali europee, gli aristocratici, gli uomini di cultura, le biblioteche, ricevettero in dono dal re illustrazioni di affreschi, sculture, bassolirievi e oggetti vari che, poi, artigiani e artisti avrebbero copiato, reinterpretando l’antico e dando vita al neoclassicismo.

“Abbiamo voluto esporre – continua la dott.ssa Sampaolo –  alcuni oggetti originali scoperti tra il 1738, anno d’inizio degli scavi di Ercolano e il 1759, anno della partenza di Carlo per la Spagna, insieme alle matrici in rame e le stampe: Alcune delle quali estremamente note. Altri sono pezzi quasi sconosciuti, ma che attraverso uno studio sia dei rami inediti, che dei gessi che sono a Madrid, consente di risalire alla loro storia”.

Carlo chiese delle copie di oggetti che aveva visto e che tanto erano piaciuti a lui e alla regina. L’impianto della stamperia reale fu un’altra delle opere importanti che il re ha lasciato a Napoli e che poi ha avuto un seguito per tutto il secolo successivo. “Abbiamo voluto mostrare in quelli che sono dei veri e propri capolavori della tecnica incisoria – conclude la Sampaolo – le matrici in rame; i piccoli capilettera dei vari capitoli delle Antichità e le enormi lastre della Dichiarazione dello splendido progetto per la costruzione della Reggia di Caserta, entrambi disegnati da Luigi Vanvitelli. Sostanzialmente, lo spirito della mostra è questo”.

Sampaolo ringrazia tutti quelli che hanno reso possibile questa manifestazione che contempla parti multimediali, proseguendo sull’esempio del re che utilizzò quello che era il più moderno mezzo di comunicazione, la stampa. Ringrazia i prestatori pubblici e privati per aver realizzato la prima parte della mostra dedicata all’iconografia di Carlo ed i colleghi spagnoli e messicani. Preannuncia per i prossimi giorni la possibilità di vedere delle applicazioni di realtà aumentata di straordinaria efficacia, realizzate dagli spagnoli che ce ne hanno fatto omaggio e che saranno messe a disposizione del pubblico.

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Servizio catering in costume d’epoca

Dopo la visita, il servizio di catering ha proposto pietanze borboniche nel Salone della Meridiana, con un collegamento ideale con Carditello e la Real fabbrica per festeggiare il trionfo della produzione bufalina, offrendo due piatti amati: la torta rustica di Cavalcanti e il baccalà marinato “alla Vincenzo Corrado”. Dulcis in fundo, tre prelibatezze napoletane: la sfogliatella che è arrivata a Napoli nel 1818, in piena epoca borbonica e la pastiera, che tanto era cara alla regina. Alla conclusione della presentazione, il direttore Giulierini ringrazia  il Presidente che insieme a loro ha organizzato la prima edizione del Festival Barocco Napoletano. Festival che proseguirà durante i 4 mesi che vedranno protagonista la mostra dedicata a Carlo.

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