Giustizia lumaca, la protesta degli avvocati a Napoli

Tra disservizi cronici e il caos Cartabia, ottenere giustizia in tempi brevi è impossibile

by Rosanna Astengo
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Protesta la classe forense campana.

Questa mattina un nutrito numero di avvocati giunti da ogni parte della regione e guidato dai consiglieri dei diversi ordini ha affollato lo spazio antistante la Caserma Garibaldi di via Foria, sede del Giudice di Pace, simbolo, purtroppo negativo, di un sistema-giustizia che stenta ad arrivare agli standard minimi di servizio, in termini di efficienza e velocità.

Le ragioni della protesta sono chiare e attengono alle “disfunzioni generatesi con l’introduzione della Riforma Cartabia e del processo telematico al Giudice di Pace che si innestano sulle croniche carenze di organico ed equipaggiamento della Giustizia” come spiega l’Avv. Davide Villani del Foro di Napoli.

In un momento storico in cui essere connessi alla rete è di vitale importanza, gli uffici sono carenti da ogni punto di vista: oltre alla storica turnazione dei giudici all’interno delle aule per la carenza degli spazi, manca infatti un adeguato sistema di rete wifi; ancor più grave è l’assoluta insufficienza dei computer in dotazione ai giudici, dei mini pc portatili lenti e di conseguenza poco efficienti eppure essenziali per poter verbalizzare, raccogliere le prove testimoniali e molto più semplicemente consultare fascicoli ed atti di parte.

A ciò si aggiunge l’annosa questione della durata dei processi, con fascicoli iscritti a ruolo già da diversi mesi se non anni e prime udienze non ancora celebrate, rinvii infiniti, in alcuni casi a metà di quest’anno alcuni giudici hanno rinviato anche a 2026 inoltrato, con l’impossibilità per gli avvocati di svolgere il proprio lavoro,  ovviamente a discapito dell’utenza che per ottenere una sentenza è costretta ad attendere anni.

Al momento gli avvocati sono riuniti in assemblea presso l’ufficio napoletano per confrontarsi sulle possibili soluzioni da proporre ai rappresentanti delle istituzioni, in un dialogo stavolta imprescindibile e soprattutto non più procrastinabile.

Ancora l’Avv. Villani: “si auspicano misure concrete”  e nel caso in cui la situazione non dovesse cambiare in tempi brevi,  spiega, “si proporrà di estendere la protesta alle altre problematiche, soprattutto legislative, che impediscono il concreto esercizio dei diritti dei cittadini”.

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