Tre delitti in tre diverse località della nostra penisola: il femminicidio torna prepotentemente al centro della cronaca nera italiana nel giro di pochi giorni con un’ondata di omicidi caratterizzati da dettagli sempre più turpi e preoccupanti.
L’omicidio di Garbagnate Milanese
Siamo a Garbagnate Milanese: la promoter 58enne Marilena Rosa Re è scomparsa già dal 30 luglio scorso senza lasciare traccia. Dopo poco più di un mese, però, la svolta: a seguito di un’indagine dei carabinieri di Busto Arsizio (Varese) e del Nucleo Investigativo di Varese un 65enne viene fermato con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Si tratta di Vito Clericò, ex vicino di casa della Re. Dopo un interrogatorio, durato circa 9 ore, l’indiziato ha fornito alle forze dell’ordine i dettagli per poter rinvenire il corpo della donna, che era sotterrato nel suo giardino. Particolari agghiaccianti si aggiungono alla vicenda: il cadavere, senza vestiti, avvolto in un sacco di juta e ricoperto da un telo di plastica, viene trovato senza testa. Continuano, dunque, le ricerche degli inquirenti, che hanno messo sotto sequestro l’abitazione di Clericò, così da effettuare una ricostruzione dell’omicidio. Nell’indagine è coinvolta anche la moglie, per il reato di sequestro di persona. Il movente dell’uomo sarebbe di carattere economico: la vittima, infatti nel 2014, avrebbe affidato al suo carnefice denaro per un ammontare di 80.000 euro, così da sottrarlo al Fisco che aveva ingiunto il pagamento di un debito. Trascorsa la scadenza utile a mettersi in pari con l’Agenzia delle Entrate la donna avrebbe chiesto a Clericò la restituzione della somma, ma l’uomo avrebbe già speso tutto il denaro.
L’omicidio di Noemi Durini
Il secondo caso di femminicidio ha luogo a Specchia, in provincia di Lecce. Il 3 settembre si perdono le tracce della sedicenne Noemi Durini. L’ultimo ad averla vista è il fidanzato, di un anno più grande, che, interrogato dagli inquirenti come persona informata sui fatti, dichiara di averla incontrata, di averci discusso e di averla lasciata scendere dalla sua auto nei pressi di un campo sportivo di Alessano. La versione del ragazzo non ha convinto le forze dell’ordine per più di un motivo: innanzitutto la ragazzina sarebbe uscita di casa senza soldi, né vestiti di ricambio, né telefonino, dettaglio che escluderebbe a priori l’ipotesi di una fuga da casa. In secondo luogo, interrogando i parenti della ragazza e le sue amiche, vengono alla luce particolari inquietanti sulla storia d’amore tra i due adolescenti, diventata talmente turbolenta da convincere la madre della ragazza a sporgere denuncia nei confronti del fidanzatino, colpevole di un comportamento particolarmente violento. Tale dettaglio viene maggiormente avvalorato dall’ultimo post, incentrato sulla violenza alle donne, che la vittima pubblica su Facebook poco prima di venire uccisa. Nonostante le ripetute violenze, però, non viene attivato nessun provvedimento cautelare sul diciassettenne, se non nel momento in cui si perdono le tracce della ragazza. Devono trascorrere, dunque, circa dieci giorni dalla scomparsa di Noemi perché il giovane, finalmente, confessi il suo omicidio. Resta ancora da chiarire nel dettaglio la dinamica dell’uccisione, che, addirittura, vedrebbe come complice il padre del ragazzo, che lo avrebbe aiutato a disfarsi del corpo della giovane.
La tragica morte di Alessandra Madonna
Ci spostiamo, infine, a Mugnano di Napoli. Alessandra Madonna è una ballerina di 24 anni appena compiuti. La sua storia d’amore con il coetano Giuseppe Varriale è finita già da un anno ma lei non riesce a rassegnarsi alla conclusione di quel rapporto. È forse per questo motivo che, nella notte tra il 7 e l’8 settembre, Alessandra si reca sotto l’abitazione del giovane, in cerca di un ultimo chiarimento. La discussione diventa animata, i due litigano e il giovane si allontana a bordo della sua auto. La dinamica è ancora da chiarire e non si sa, dunque, se la ragazza si sia aggrappata all’auto o sia rimasta ad essa impigliata, fatto sta che la tragedia si consuma in pochi istanti. La giovane viene trascinata per alcuni metri lungo via Pavese e cade a terra priva di sensi. Inutile la corsa all’ospedale san Giuliano di Giugliano in Campania: Alessandra riporta una serie di fratture e gravissime lesioni interne e muore poco dopo il ricovero.
La madre della ragazza tenta un gesto disperato e cerca di uccidersi con il gas della sua automobile ma viene salvata in extremis da una coppia di passanti che rompe il vetro della vettura.
Gli inquirenti hanno provveduto all’arresto di Giuseppe Varriale e hanno sequestrato la sua auto in cerca di tracce che possano chiarire la dinamica della vicenda. Il giovane, che si è detto distrutto e scioccato da quanto successo, ha negato che la sua ex fosse salita sull’auto e ha dichiarato di essersi accorto di quanto accaduto solo dopo che la giovane si era accasciata rovinosamente a terra. Spetterà ora agli inquirenti chiarire la faccenda.